Con oltre il 95% dei voti Alberto Oliveti è stato confermato presidente dell’ Ente nazionale di previdenza e assistenza medici (Enpam). Eletti anche i due vicepresidenti, che invece sono entrambi new entry: Silvestro Scotti e Luigi Mario Daleffe.
Laureato in medicina ad Ancona nel 1980 e specializzato in Pediatria, Oliveti è stato eletto vicepresidente dell’Enpam nel 2010, per poi diventarne presidente nel 2012. Sotto la sua guida il patrimonio dell’ente è aumentato di oltre 15 miliardi di euro, circa metà dei quali sono frutto di investimenti. Attualmente l’Ente può contare su un patrimonio complessivo che, a valori di mercato, supera i 29 miliardi. L’ultimo bilancio approvato (2024) ha fatto registrare un utile di 1,1 miliardi.
“Enpam è la Cassa più patrimonializzata d’Italia, con politiche e procedure d’investimento definite in maniera indipendente – scrive Oliveti in una nota -. Dal 2012 ad oggi abbiamo versato quasi 2 miliardi di euro di imposte su quanto abbiamo guadagnato con gli investimenti. Contribuiamo al fisco, ma senza ricevere contropartite per il welfare dei medici e dei dentisti (anzi, con le nostre imposte, di fatto paghiamo il welfare degli altri)”.
Enpam: una gallina dalle uova d’oro
Gli ultimi dati certificano un patrimonio Enpam che supera i 28 miliardi, a fronte di oltre mezzo milioni di iscritti, diversificato su molteplici fronti in Italia e all’estero. Il 37,7% del tesoro è investito in titoli di debito, il 12,3% in titoli di capitale, il 47% in fondi di investimento, lo 0,8% in polizze assicurative, mentre l’1,3% attiene ai depositi. Il 47% degli investimenti resta in Italia, mentre il 15% è distribuito in Europa, il 23,9% negli Stati Uniti e il restante 14,7% in altri Paesi.
Enpam detiene circa il 5% di Banca d’Italia, ma la diversificazione degli investimenti contempla 2,1 miliardi in azioni quotate in Italia, con una presenza spesso notevole nell’azionariato delle principali banche: lo 0,72% in Intesa Sanpaolo, l’1,99 in Bpm, l’1% in Mediobanca, lo 0,5% in Monte dei Paschi, lo 0,01% nella Popolare di Sondrio e l’1% in Nexi. Inoltre la cassa dei medici detiene quote in Poste, Enel, Eni, Enav.
Senza dimenticare il settore immobiliare, che vale circa 5 miliardi e annovera pure il prestigioso immobile della Rinascente di Milano. Recente è l’acquisizione, attraverso il fondo Esculapio, di dieci immobili che ospitano altrettante strutture sanitarie del Gruppo Maugeri, uno dei più grandi della sanità privata. Tra questi c’è anche la clinica nota come ex Presidio Major di Torino.
Insomma, l’Enpam sembra una gallina dalle uova d’oro. eppure non mancano le critiche, alle quali oliveti risponde così: “Dobbiamo far rendere bene gli investimenti, ma quando poi raggiungiamo il risultato ci viene immancabilmente detto che abbiamo fatto speculazione finanziaria. Veniamo invitati a investire in Italia, ma se lo facciamo sulle banche stiamo concentrando il rischio sull’Italia. Dobbiamo essere prudenti, ma anche investire nell’economia reale, che per alcuni significa mettere soldi in imprese a cui nessun altro, chissà perché, è stato disposto a dare credito”.
E ancora: “Non va tanto bene se acquisiamo partecipazioni totalitarie o maggioritarie, ma non va bene nemmeno acquisire quote di minoranza. Infatti, quando si ha una piccola partecipazione, ogni volta che si vota in un’assemblea di azionisti si finisce per essere da una parte o dall’altra. E se si prende una posizione piuttosto che un’altra, di certo l’Enpam l’ha fatto per favorire gli uni oppure gli altri, o comunque per assecondare interessi estranei. Mai che venga il dubbio che gli interessi siano quelli dei medici”.
Enpam e riforma della medicina generale
Una “minaccia” per l’Enpam potrebbe essere la riforma ventilata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e consistente nel trasferimento dei medici di famiglia, oggi liberi professionisti in convenzione, alle dipendenze del servizio sanitario pubblico. Se si passasse dalle parole ai fatti, la cassa dei medici perderebbe circa il 40% delle entrate contributive, che valgono non meno di 1,8 miliardi l’anno su un totale di 3,7. Ed è questa la principale ragione, prima ancora del rapporto medico-paziente, che ha indotto la Fimmg a ingaggiare una lotta senza quartiere contro la riforma stessa.
“Se i medici di famiglia passano alle dipendenze, l’Enpam fallisce”, aveva già avvertito mesi fa Oliveti, contestando di fatto la proposta di Schillaci. Uan posizione, la sua, che di certo lo ha aiutato a ottenere un plebiscito per la conferma alla guida dell’Enpam.
I nuovi vicepresidenti Enpam
Silvestro Scotti, medico di medicina generale, è l’attuale segretario nazionale della Fimmg, il sindacato maggioritario dei medici di famiglia. Ha fatto parte del Consiglio di amministrazione dell’Enpam dal 2020 a oggi. È stato inoltre al vertice dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Napoli fino al 2020, di cui è l’attuale vicepresidente.
Luigi Mario Daleffe, medico specializzato in odontostomatologia, iscritto all’Ordine di Bergamo, è stato in passato presidente nazionale dell’Associazione nazionale dei dentisti italiani (Andi). Ha presieduto la società Enpam Real Estate srl. E ha promosso la creazione del fondo di previdenza complementare Fondo Dentisti, poi diventato Fondo Sanità.
Redazione Nurse Times
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