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Buoni pasto negati: infermieri di Camerino ottengono risarcimento di oltre 40.000 Euro

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Cosenza, infermiera vince ricorso contro Asp sui buoni pasto
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Accordo tra NurSind e AST riconosce il diritto ai buoni pasto per 30 infermieri. In corso ulteriori cause a Macerata e Civitanova.

Accordo storico per il personale sanitario

Il 23 maggio 2025, il Tribunale del Lavoro di Macerata ha formalizzato un accordo tra il sindacato NurSind e l’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Macerata, riconoscendo un risarcimento complessivo di 40.867 euro a favore di 30 infermieri dell’ospedale di Camerino. La somma, relativa al mancato riconoscimento dei buoni pasto tra il 2018 e il 2022, sarà distribuita proporzionalmente in base ai turni svolti da ciascun infermiere. 

Le ragioni del ricorso

Il contenzioso è nato dalla mancata erogazione dei buoni pasto agli infermieri che lavoravano in turni pomeridiani, notturni o festivi, durante i quali il servizio mensa non era disponibile. Nonostante le promesse dell’azienda sanitaria di estendere l’orario della mensa o introdurre buoni pasto sostitutivi, la situazione è rimasta invariata, penalizzando il personale sanitario. 

Un precedente significativo

Il giudice del lavoro Germana Russo ha incoraggiato le parti a trovare una soluzione conciliativa, che ha portato all’accordo ora formalizzato. Il risarcimento rappresenta l’80% di quanto inizialmente richiesto dal sindacato. Il pagamento dovrà essere effettuato entro sessanta giorni. 

Prospettive future

Dopo la sentenza della Cassazione che ha esteso la decorrenza retroattiva dei diritti a dieci anni, il NurSind sta lavorando per ampliare il riconoscimento del risarcimento anche agli anni precedenti al 2018. Sono già state raccolte le firme necessarie per avviare ulteriori azioni legali. Inoltre, sono in corso cause simili per gli ospedali di Macerata e Civitanova, dove le condizioni del servizio mensa presentano problematiche analoghe.

Questa vittoria legale sottolinea l’importanza del rispetto dei diritti contrattuali del personale sanitario. Secondo l’avvocato Daniele Stacchietti, che ha assistito il NurSind, “questa causa dimostra che anche i diritti più elementari, se negati sistematicamente, possono e devono essere difesi con forza”. 

Redazione NurseTimes

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