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Migep – Stati Generali Oss: “Una professione senza più valori”

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Puglia, piani di assunzione per oss e infermieri 2024-2025: annunciate 3.650 unità per il Ssr e nuove tariffe per le prestazioni aggiuntive
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Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Federazione Migep e Stati Generali Oss.

La professione di operatore socio-sanitario (oss) è tradizionalmente caratterizzata da valori come empatia e solidarietà. Tuttavia, negli ultimi anni, la professione ha subito cambiamenti significativi, che hanno messo in discussione questi valori. Una professione che oggi sembra aver perso la sua anima.

Ma come possiamo ritrovare i nostri valori se non ci riconosciamo in un’identità professionale comune? Come possiamo riscoprire il senso della nostra professione se non ci uniamo in un registro nazionale professionale che ci rappresenti? O in un sindacato di categoria?

La carenza di personale, le difficili condizioni di lavoro e la mancanza di riconoscimento stanno mettendo a rischio la qualità dei servizi sociosanitari e la salute dei lavoratori. Ma il problema non è solo di natura economica o organizzativa, è anche e soprattutto di natura etica. La mancanza di riconoscimento e di valorizzazione della professione ha portato a una perdita di identità e di senso di appartenenza tra gli oss.

Vogliamo parlare con voi dal cuore. Sappiamo che la professione di oss non è facile, ma sappiamo anche che è fondamentale per la comunità. Ecco perché è importante credere in voi stessi e nella professione che rappresentate. Quando una professione perde i suoi valori fondamentali, perde anche la sua ragion d’essere. E noi oss non possiamo permettere che questo accada. Dobbiamo ritrovare i nostri valori, dobbiamo riscoprire il senso della nostra professione.

In secondo luogo, dobbiamo riscoprire l’importanza della relazione. Gli oss non lavorano solo con le persone, lavorano anche con le loro storie, le loro emozioni, le loro speranze. E per fare questo dobbiamo essere in grado di relazionarci con loro in modo autentico e empatico. Infine dobbiamo chiedere ai nostri governanti di riconoscere il valore della professione. Noi oss non siamo solo lavoratori, siamo anche professionisti che richiedono una formazione specifica e una dedizione totale. E come tali dobbiamo essere riconosciuti e valorizzati.

Non permettiamo che la professione perda i suoi valori fondamentali. Non permettiamo che la professione diventi un lavoro come un altro. Noi oss siamo più di questo. Noi oss siamo servitori della comunità, siamo professionisti della relazione, siamo artisti della vita.

Il ministro della Salute sta lavorando per attuare il Dpcm da presentare al Consiglio dei ministri e rivedere la Legge Lorenzin. E per essere in regola con quanto si sta delineando per le professioni sanitarie è necessario essere pronti e avere un registro. Il registro professionale ci permette di raggiungere i 50mila iscritti previsti dalle norme e di essere una forza autorevole nel panorama sociosanitario.

Ma non è solo questo, è anche un atto di fiducia in noi stessi e nella nostra professione. È un modo per dire: “Sì, credo in me stesso e nella mia professione. Sono pronto a fare la differenza nella vita delle persone che assisto”. Ritroviamo i nostri valori, riscopriamo il senso della nostra professione. Il futuro della nostra professione dipende dalle scelte che andremo a fare.

Scegliamo di esserci, di essere, e speriamo che questa riflessione sia un invito al cambiamento. Non dimentichiamo il nostro passato e non tradiamo il nostro futuro. La professione, senza valori, è come un albero senza radici: non può crescere e non può produrre frutti. Cerchiamo di ritrovare le radici e di costruire l’identità attraverso il registro nazionale oss e attraverso il sindacato di categoria. Il futuro della nostra professione dipende dalle scelte che faremo oggi.

Una professione senza valore non può sopravvivere e non può avere futuro, poiché non si basa sui valori e principi fondamentali. Innanzitutto dobbiamo riconoscere che la nostra professione è una professione di servizio. Non possiamo permettere che la nostra professione sia marginale o invisibile. Dobbiamo essere riconosciuti come professionisti qualificati e competenti. E per farlo, dobbiamo credere in noi stessi e nella nostra professione. Siamo orgogliosi di essere oss. Siamo orgogliosi di appartenere a una professione che fa la differenza nella vita delle persone.

Noi oss non siamo solo lavoratori, siamo anche servitori della comunità. E come tali, dobbiamo mettere al centro della nostra attività il bene della comunità. Il registro oss, la Federazione Migep – Stati Generali Oss e il sindacato di categoria SHC: non è solo un elenco di nomi, è un simbolo della nostra identità professionale. È un segno della nostra appartenenza a una comunità di professionisti che condividono gli stessi valori e gli stessi obiettivi.

Quindi, cari colleghi, non esitiamo. Aderiamo al registro oss, rafforziamo il sindacato di categoria e ritroviamo i nostri valori. Riscopriamo il senso della nostra professione e uniamoci in una comunità di professionisti che condividono gli stessi obiettivi. Perché siamo artisti della vita!

Redazione Nurse Times

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