Nella nota del 7 aprile pubblicata da NoiPA, il sistema del ministero dell’Economia che gestisce le buste paga dei dipendenti pubblici, non c’è alcun riferimento al tanto atteso beneficio fiscale derivante dal taglio del cuneo fiscale previsto dalla Legge di Bilancio, ormai posticipato da mesi.
Anche ad aprile, insomma, i 3 milioni di dipendenti pubblici italiani, infermieri compresi, non vedranno un centesimo di aumento in busta paga. Ciò significa un mancato guadagno di 333,32 euro complessivi da inizio anno, pari a 88,33 euro al mese. Somma che, in un contesto di inflazione e rincari, fa la differenza. Per questi lavoratori, già penalizzati rispetto a quelli del settore privato, cresce così la sensazione è di essere ancora una volta lasciati indietro.
A parziale consolazione, nel cedolino di aprile comparirà l’indennità di vacanza contrattuale, spettante ai dipendenti pubblici nel periodo che intercorre tra la scadenza di un contratto nazionale e il suo rinnovo. Tale indennità è prevista dal D.Lgs. 165/2001 e rappresenta un acconto sugli aumenti futuri.
In dettaglio, per il triennio 2025-2027, la Legge di Bilancio ha fissato i seguenti incrementi: +0,6% sullo stipendio tabellare dal 1° aprile al 30 giugno 2025; +1% a partire dal 1° luglio 2025. Per i prossimi tre mesi, quindi, l’indennità di vacanza contrattuale sarà pari allo 0,6% dello stipendio base, per poi salire a luglio.
Redazione Nurse Times
Articoli correlati
- Dipendenti pubblici: proroga per oltre 50mila idonei
- Dipendenti pubblici e il ricongiungimento familiare ex articolo 42 bis
- Ferie arretrate dei dipendenti pubblici: parere dell’Aran e sentenza UE
Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Lascia un commento