Ennesimo episodio di violenza ai danni del personale sanitario. Stavolta le cattive notizie arrivano dall’Azienda Ospedale-Università di Padova, dove nella notte tra domenica e lunedì una paziente ha aggredito gli infermieri del Pronto soccorso che l’avevano in cura.
La donna, una 43enne di origine romena residente in città, era giunta in ospedale a bordo di un’ambulanza del 118, che l’aveva raccolta per strada in stato di incoscienza per l’eccessiva assunzione di bevande alcoliche. Quando ha ripreso i sensi, e si è resa conto di dove fosse, ha dato in escandescenze, cominciando a dimenarsi e a tirare calci e gomitate ai quattro infermieri che la stavano assistendo, i quali hanno riportato lievi traumi.
Non riuscando a calmarla, i sanitari non hanno potuto far altro che chiamare i carabinieri. Questi ultimi, intervenuti sul posto, l’hanno resa inoffensiva, identificata e infine arrestata per il reato di lesioni personali a pubblico ufficiale. Quindi la donna, su disposizione del magistrato, è stata denunciata alla Procura della Repubblica.
I commenti del governatore veneto Zaia e del senatore De Poli
“Lo stillicidio continua. Mi auguro che l’inasprimento delle pene e i nuovi dispositivi di protezione dei sanitari che si stanno per introdurre in Veneto pongano fine, o limitino al massimo, episodi di violenza e intolleranza negli ospedali. Ancora una volta occorre ricordare che un ospedale è un luogo aperto a tutti coloro che ne hanno bisogno, ma è anche un luogo dove chi si adopera per la nostra salute va trattato come un eroe”. Così il governatore veneto Luca Zaia, che mercoledì scorso ha presentato la sperimentazione di bodycam e braccialetti smart da fornire ai sanitari contro le aggressioni.
Anche il senatore Antonio De Poli (Udc) è intervenuto sulla vicenda, manifestando solidarietà al personale sanitario aggredito: “Gli infermieri sono la categoria più colpita dalle aggressioni contro il personale sanitario. Nonostante si siano registrati importanti passi avanti nel contrasto e nella prevenzione, le violenze continuano, in particolare contro le donne. Occorre costruire un percorso di sensibilizzazione dei cittadini sul corretto utilizzo delle strutture e dei servizi del Ssn. Con il provvedimento approvato prima di Natale abbiamo previsto pene più severe in caso di aggressioni al personale sanitario o danneggiamenti alle strutture. Purtroppo nel 2024 non c’è stato un giorno in cui un medico o un infermiere non abbia subito una violenza fisica”.
Redazione Nurse Times
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