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Rinnovo Ccnl Sanità, Vannini (Fp Cgil) spiega le ragioni del no: “Niente risposte alle nostre richieste. Si vuole continuare a spremere i lavoratori”

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Prosegue l’acceso dibattito a distanza tra i sindacati sul Contratto del comparto Sanità 2022-2024. Stavolta a spiegare le ragioni del no alla firma del rinnovo, in un’intervista rilasciata a Collettiva, è Michele Vannini, segretario nazionale di Fp Cgil: “Il Governo non ha stanziato le risorse necessarie per aumenti contrattuali dignitosi. Le ha previste da una parte per la flat tax sulle prestazioni orarie aggiuntive, le quali altro non sono che ore di lavoro straordinario pagate di più rispetto allo straordinario ordinario, e sull’abbattimento della tassazione al 5%, ma solo ed esclusivamente per gli infermieri. Il messaggio è chiaro: se vuoi guadagnare di più, devi essere disponibile a lavorare di più”.

Il Contratto, come noto, serve anche a migliorare condizioni di lavoro e di carriera. Invece nella proposta dell’Aran “non ci sarebbero stati strumenti sufficienti per la valorizzazione dei professionisti, e l’introduzione dell’assistente infermiere, così come proposta, servirebbe solo ad abbassare la qualità dell’assistenza e il costo del lavoro”, aggiunge Vannini.

Ancora nulla per il welfare aziendale, nessun aumento dei buoni pasto e nemmeno l’eliminazione di 1/5 a carico dei lavoratori. Le richieste sindacali non hanno ricevuto risposte positive, nulla per i profili amministrativi e tecnici, né per le progressioni di carriera. E zero risposte pure per quanto riguarda le ferie. “Nessuna modifica alla retribuzione per le ferie – incalza Vannini -, nonostante le sentenze della Cassazione abbiamo affermato che durante i periodi di ferie spettino tutte le indennità percepite relativamente alle mansioni ordinariamente svolte”.

Insomma, per il segretario nazionale di Fp Cgil “questo rinnovo contrattuale altro non è che spremere i lavoratori e le lavoratrici il più possibile, e serve a continuare, anche per via contrattuale, a svuotare la sanità pubblica”. Inevitabile, quindi, continuare la vertenza che ha visto nello sciopero generale dello scorso novembre un momento importante: “Continueremo la vertenza per questo, come per gli altri contratti pubblici che ancora non sono stati sottoscritti. E lavoreremo anche con le Regioni, molte delle quali si sono pronunciate sulla necessità di nuove risorse per il Ssn”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Collettiva

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