Intervistato dal Corriere della Sera, il noto virologo Giorgio Palù, ex presidente Aifa, sembra ridimensionare l’allarme per la misteriosa febbre che in Congo sta colpendo i giovanissimi, provoicando anche morti. Il focolaio è scoppiato nella regione di Panzi, al confine con l’Angola. I sintomi sono tosse, febbre alta, emicrania e dolori muscolari, che portano anche anemia, con un tasso di mortalità è dell’8%.
L’allerta è scattata anche in Italia. Il ministero della Salute ha infatti chiesto agli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera “di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal Paese”.
Ma c’è davvero un rischio pandemia? Palù getta acqua sul fuoco: “Sinceramente no. La popolazione colpita è denutrita, vive in estrema povertà, è esposta a tutte le malattie. Anche virus e batteri banali possono essere mortali per bimbi così indifesi. Attenzione sì, paura no. Aspettiamo la diagnosi per capire”.
Sempre Palù: “È una regione molto selvaggia e sguarnita di presidi medici, dove è presente ogni genere di malattia: tubercolosi, Aids, malaria, colera, Ebola, vaiolo delle scimmie e morbillo. Non dimentichiamo che anche Zika e Chikungunya, infezioni trasmesse dalle zanzare infette, con alcuni casi in Italia, nascono lì”.
Il fatto che i bambini siano più colpiti “fa pensare a un virus respiratorio che interessa i polmoni, ma non si può escludere neppure un batterio, sottolinea Palù. E aggiunge: “Sembra che adulti e anziani siano protetti, probabilmente per aver già incontrato questa infezione e aver sviluppato una certa immunità”.
A preoccuparde gli esperti dell’Oms è un aspetto in particolare: che questo virus possa originare “la febbre di Lassa, presente in Namibia, ma non segnalato finora in Congo. Provoca emorragie, di cui però non si ha notizia in questo caso”.
Redazione Nurse Times
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