Un feto di circa tre mesi è stato rinvenuto tra le lenzuola sporche recapitate alla lavanderia industriale Clea di Olbia. La biancheria proverrebbe dalla sala parto dell’ospedale San Francesco della medesima città
Una dipendente della lavanderia ha rinvenuto il feto all’interno di un sacco della biancheria dando subito l’allarme.
Sono intervenuti sul posto gli agenti della Squadra mobile di Nuoro ed il magistrato di turno, il Pubblico Ministero Angelo Beccu, della procura di Tempio Pausania. Medici e infermieri dell’ospedale sono stati interrogati a lungo e le cartelle cliniche dei pazienti ricoverati presso il reparto di Ostetricia sono state poste sotto sequestro. Secondo una prima ricostruzione il macabro errore sarebbe la conseguenza di un aborto spontaneo registrato in mattinata.
Pare che qualcosa sia andato storto. Gli operatori che avrebbero dovuto occuparsi di smaltire il feto secondo la procedura si sarebbero dimenticati lo stesso tra le lenzuola successivamente gettate via nel sacco ad esse dedicato.
Anche l’ASL di Nuoro ha avviato un’indagine interna per fare chiarezza sull’episodio accaduto.
“In riferimento alla deprecabile vicenda del feto ritrovato tra la biancheria proveniente dalla Sala parto del Presidio Ospedaliero San Francesco, l’Azienda Sanitaria di Nuoro comunica che è già stata avviata un’approfondita indagine interna per stabilire l’esatta dinamica dei fatti. La Direzione aziendale è vicina ai familiari per l’ingiustificabile episodio che li ha visti coinvolti.
Il Commissario straordinario Mario Palermo ha immediatamente istituito una Commissione d’inchiesta costituita dal direttore sanitario della Asl Nuoro Maria Carmela Dessì; dal direttore sanitario Pasquale Arca, dal direttore del Dipartimento di cure chirurgiche Francesco Mario Cossu.
È fermo intendimento del Commissario Straordinario esigere che sia fatta immediatamente piena luce sui fatti e sulle responsabilità, in ordine alle quali saranno adottati severi provvedimenti”.
Simone Gussoni
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