Home Massimo Randolfi Tele-medicina in pazienti cronicamente critici dimessi in ventilazione meccanica invasiva e non
Massimo RandolfiMedicina

Tele-medicina in pazienti cronicamente critici dimessi in ventilazione meccanica invasiva e non

Condividi
Tele-medicina in pazienti cronicamente critici dimessi in ventilazione meccanica invasiva e non
Condividi

La Tele-medicina come risorsa assistenziale ai pazienti cronicamente critici dimessi in ventilazione meccanica invasiva e non invasiva:“realtà innovativa nel reparto di Pneumologia e Utip di Arezzo”

Dati scientifici della letteratura internazionale suggeriscono i vantaggi di “tele -assistere” pazienti affetti da patologie repiratorie croniche in ventilazione meccanica invasiva e non invasiva.

I vantaggi in termini di “advocacy”, “agreement”, e “cost-utility” sono attualmente al vaglio di un progetto avviato presso il reparto di Pneumologia e Utip di Arezzo diretto dal Dott. Raffaele Scala.

Lo studio è reso possibile dal contributo economico del Calcit mediante l’erogazione di una borsa di studio tramite la Fondazione Cesalpino.

Lo studio prevede l’inclusione di pazienti cronicamente critici dimessi in ventilazione domiciliare invasiva e non, mediante sequenza random, nel rispetto di criteri approvati da un comitato etico-scientifico.

Nello specifico i criteri sono:

  1. Frequenti riacutizzazioni (storico anno precedente di > 3/anno);
  2. Multiple comorbidità (Charlson Score>2);
  3. Distanza > 20 Km dalla UOC Pneumologia;
  4. Malattia neuromuscolare invalidante, specie se a rischio di atelettasia polmonare;
  5. Problemi socio-familiari, con limitata o assente supporto familiare;
  6. Limitata autonomia funzionale (ADLs<3).

I criteri di inclusione sono determinanti in quanto la tele-medicina nasce proprio per garantire l’accesso alle cure, a pazienti che per varie problematiche non possono rivolgersi a setting di cura usuali.

I pazienti eleggibili vengono quindi seguiti o mediante un “Braccio controllo” che prevede l’applicazione, in fase di dimissione, dei metodi “convenzionali” o mediante un “Braccio Tele-monitorato” che prevede, in aggiunta al “braccio di controllo”, la telemedicina intesa come applicazione dei sistemi informatici alla scienza medica.

I pazienti teleassistiti vengono dotati di un kit di connessione remota (un modem di connessione, per la trasmissione di dati sulla ventilazione e sulla saturazione e un pulsossimetro), hanno inoltre la possibilità di attivare un call – center dedicato per 12 h al giorno dal lunedì al sabato, il tutto direttamente dal domicilio del paziente.

Allo stato attuale i vantaggi offerti dalla possibilità di avere un riferimento continuo hanno fatto si che l’attivazione del call – center dedicato sia diventata risorsa di tutti i pazienti complessi dimessi.

Sia il call – center che l’applicazione dei sistemi di tele-monitoraggio, vengono gestiti da un infermiere “case- manager”dedicato, che unitamente all’equipe’ medica e infermieristica della Pneumologia e Utip di Arezzo, centralizza e coordina le operazioni necessarie al fine di garantire una dimissione “protetta” occupandosi di provvedere all’attivazione dell’Agenzia di continuità territoriale (Acot), garantire la presenza degli ausili e presidi richiesti già in fase di pre – dimissione, contattare il Medico di Medicina Generale, e addestrare il caregiver.

In seguito si rende disponibile mediante il call – center dedicato e si occupa di richiamare pazienti e/o i caregivers per verificare la compliance terapeutica.

Lo studio ha una durata di tre anni al termine dei quali i dati verranno acquisiti e rielaborati verificando, così, l’utilità dell’applicazione delle nuove tecnologie a dispetto delle pratiche convenzionali, tenendo sempre come riferimento che l’evoluzione assistenziale (con nuove competenze attribuite all’infermiere) e l’implementazione dell’uso delle tecnologie sono fondamentali al fine di garantire un’assistenza sempre più avanzata al paziente cronico nella sua globalità.

In sintesi, lo studio vuole testare l’efficacia di un sistema di tele – controllo a distanza che utilizza la tecnologia, dove però il professionista Infermiere Case – Manager riveste un ruolo fondamentale anche nella gestione domiciliare. Il suo intervento può evitare inutili accessi al pronto soccorso.

I risultati preliminari sono molto promettenti in quanto la sola implementazione della figura del Case Manager ha già evitato il rientro in Ospedale di numerosi casi dimessi dalla Pneumologia e UTIP di Arezzo.

Sabrina Torchia

Infermiere Case-Manager

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Irccs De Bellis di Castellana Grotte (Bari): avviso pubblico per 18 posti da oss
Massimo RandolfiO.S.S.

Irccs De Bellis di Castellana Grotte (Bari): avviso pubblico per 18 posti da oss

L’Irccs De Bellis di Castellana Grotte (Bari) ha indetto un avviso pubblico,...

Per il Magnifico Rettore dell’Università di Trento gli infermieri sono ‘paramedici': la replica dell'OPI
Massimo Randolfi

Per il Magnifico Rettore dell’Università di Trento gli infermieri sono ‘paramedici’: la replica dell’OPI

Replica al Magnifico Rettore dell’Università di Trento: Gli infermieri sono professionisti sanitari, il paramedico...

Professioni sanitarie, via libera della Camera a un'indagine conoscitiva sulle loro problematiche
Massimo Randolfi

Professioni sanitarie, via libera della Camera a un’indagine conoscitiva sulle loro problematiche

“È arrivato il momento di affrontare con massima attenzione e consapevolezza tutti...