Infermieri e tecnici sanitari di radiologia medica che prestano servizio presso i servizi di radiologia a rischio denuncia in virtù del Decreto Ministeriale del 10 agosto 2018 sull’esame di Risonanza Magnetica
Presa di posizione delle due Federazioni Nazionali a tutela dei propri iscritti. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 ottobre n. 236 e il decreto del Ministero della Salute del 10 agosto u.s. titolato “determinazione degli standard di sicurezza è impiego per le apparecchiature a risonanza magnetica”, entrato in vigore il 9 novembre u.s.
Il decreto detta una serie di prescrizioni per gli aspetti di sicurezza. Esso rappresenta una sintesi delle norme di buona tecnica e delle raccomandazioni nazionali ed internazionali disponibili e tiene conto della normativa di sicurezza sul lavoro vigente al momento della sua emanazione.
In virtù di questo decreto tutte le aziende sanitarie sono chiamate a rispettare quanto specificato e a porre in essere gli atti conseguenti. Il decreto non parla espressamente delle figure sanitarie coinvolte ad eccezione del medico radiologo. In particolare nel decreto in modo chiaro ed esaustivo specifica alcune attribuzioni in merito alla compilazione e la sottoscrizione del questionario amnesico sottoposto alla persona assistita prima dell’esame di risonanza magnetica.
Secondo la nota della FNOPI diffusa a tutti gli ordini professionali provinciali “…è evidente come il DM in oggetto sia frutto di un ragionamento del tutto disancorato dalla prassi clinica assistenziale quotidiana. Se infatti, dal punto di vista giuridico, la raccolta del consenso spetta al medico, il delicato processo di supporto all’autodeterminazione e alla libera ed informata scelta della persona di ogni trattamento sanitario far si che il consenso informato sia uno strumento deontologico che permette a qualsiasi professionista sanitario di condividere con l’utente le scelte terapeutiche. Secondo il Dm 739/94 infatti, tra le competenze infermieristiche, rientra anche l’informazione al paziente, garanzia di quel principio di advocacy che risulta anche dalla lettura del codice deontologico”.
Tra tutti l’articolo 24 “Un infermiere aiuta e sostiene l’assistito nelle scelte, fornendo informazioni di natura assistenziale in relazione ai progetti diagnostico-terapeutici e adeguando la comunicazione alla sua capacità di comprendere”.
Nella nota firmata dalla presidente dott.ssa Mangiacavalli si legge ancora: “…è comunque doveroso sottolineare come ormai da tempo in modo organico e validato l’infermiere si attiva per la raccolta dei dati e del consenso informato, che peraltro non si esaurisce nella firma ma rientra in un processo continuo e non terminabile che permette anche in un secondo momento alla persona di esprimere volontà diverse. Si rende inoltre evidente come una condotta omissiva alla raccolta di dati e del consenso informato si configura come una violazione dei principi costituzionalmente garantiti, principio a cui tutti i professionisti sono chiamati a concorrere ma che, a quanto si legge nel Dm in oggetto, si riduce ad una responsabilità mono professionale del medico. Premesso quanto sopra si prende comunque doveroso atto del decreto in parola e quindi colleghi infermieri operanti nelle radiologia di cui al decreto ministeriale del 10 agosto 2018 dovranno astenersi dal collaborare direttamente o indirettamente all’acquisizione dei dati anamnestici e alla raccolta del consenso informato e che in nessun caso potranno operare senza la presenza del medico specialista in radiodiagnostica, o radiologia, o radiologia diagnostica al fine di ottemperare a quanto decretato”.
La Fnopi invita quindi infermieri In servizio presso le radiologie a rispettare quanto indicato nel Dm.
Anche la Federazione nazionale degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM PSTRP) invitano i propri iscritti a rispettare il D.M. succitato, provvedendo in caso contrario a denunciare alle procure ogni violazione.
Ma la neonata FNO TSRM PSTRP va oltre: in un Circolare del 7 dicembre u.s. verranno inviati “…alcuni esposti alle procure della Repubblica, scelte anche sulla base delle informazioni in nostro possesso e relative all’invio da parte vostra delle lettere…”.
La circolare firmata dal presidente Alessandro Beux è in allegato.
Giuseppe Papagni
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