Sentenza della Corte di cassazione n. 43902/2019
Commette i reati di falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato il dipendente pubblico che chiede il cambio di residenza presso l’abitazione del genitore bisognoso di assistenza, al solo fine di ottenere il congedo straordinario biennale retribuito, in assenza di una effettiva coabitazione e senza prestargli la dovuta assistenza.
Questo è quanto successo nel caso oggetto della sentenza della Cassazione n. 43902, depositata nei giorni scorsi.
I fatti
Protagonista della vicenda è un dipendente pubblico il quale, per poter assistere il padre gravemente malato, chiedeva di poter usufruire del congedo straordinario biennale retribuito, di cui al Dlgs n. 119/2011, previo cambio di residenza anagrafica presso l’abitazione del genitore.
Dopo la concessione del beneficio, però, i sopralluoghi effettuati dai Carabinieri e le successive indagini dimostravano che l’uomo dimorava abitualmente in un’altra casa, pur se contigua all’abitazione del padre, e di fatto non gli prestava assistenza specifica ma aiutava sporadicamente una badante che si occupava dei bisogni del genitore.
Redazione Nurse Times
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