Esisterebbe un legame genetico che potrebbe spiegare una persona su dieci sviluppa la cosiddetta tempesta citochinica. A studiarlo è il laboratorio di genetica molecolare test covid-19 dell’Università di Chieti con una ricerca guidata dal direttore Liborio Stuppia.
“Ci sono due cose che ora si stanno studiando, – ha detto Stuppia: – una è quali sono i genotipi che proteggono o indeboliscono rispetto all’infezione; l’altra, su cui lavoriamo anche noi, è la suscettibilità individuale basata sulla variabilità genetica a sviluppare i sintomi. Nel primo caso, per capirci, ci si chiede: se sono in una stanza con 10 persone perché 9 prendono il virus e io no? Potrei avere un genotipo che mi protegge. Nel secondo caso la domanda è questa: se siamo 10 positivi ricoverati in ospedale, perché solo io, tra questi, sviluppo la cosiddetta tempesta citochinica e finisco in rianimazione?“
Lo studio condotto a Chieti si concentra soprattutto sulle sulle varianti del coronavirus.
“Vogliamo capire se cambia il rischio di sviluppare sintomi gravi. Quello che cerchiamo di capire è quindi questo: se ho 10 persone infettate, metà con la variante inglese e metà con quella tradizionale ci sono delle differenze genetiche nei pazienti? Se di un positivo io potessi sapere che rischio ha di sviluppare la fase acuta e di finire in rianimazione, sarei in grado di distinguere i pazienti e questo sarebbe importantissimo nella lotta alla malattia”.
- Asp Istituto Romano di San Michele: concorso per 2 posti da infermiere
- L’infermiera che promuove la salute correndo ironman
- “Infermieri Bari”, nasce la prima rete territoriale di liberi professionisti
- Antibiotico-resistenza: da Bari la rivoluzione della diagnosi rapida per limitare le infezioni in ospedale
- Ccnl Anaste, sindacati confederali: “Ancora insufficienti le proposte dell’associazione datoriale. Verso lo sciopero nazionale a settembre”
Fonte: Agenzia DIRE
Lascia un commento