Nella comunità infermieristica ci sono “figli” e “figliastri”.
E nessuno si scandalizzi su questa amara verità, anche se già immaginiamo le repliche “coram populo” per dire che “no, non è vero quanto affermano quei cattivoni di Nurse Times”.
Allora stiamo ai fatti e giudicate voi lettori: ad un presidente di Ordine professionale degli infermieri è stato chiesto, tempo fa, dalla Federazione nazionale, di scegliere tra l’attività di rappresentanza politica e quella di rappresentanza istituzionale della categoria.
Se quel presidente avesse optato per la prima soluzione, non avrebbe potuto far parte del Comitato Centrale della Fnopi.
Un modo elegante per tenere fuori dal “cerchio magico” il presidente “reprobo”.
La stessa regola, però, a quanto sembra non viene applicata per un altro presidente di Opi provinciale.
La notizia riguarda la candidatura, nelle liste elettorali della Fials (uno dei sindacati più rappresentativi nel comparto sanità) del dottor Antonio Scarpa, presidente dell’Opi di Brindisi. La competizione elettorale in questione è relativa al rinnovo delle Rsu a Brindisi.
La candidatura avrebbe ottenuto la “benedizione” della presidente nazionale della Fnopi, Barbara Mangiacavalli.
Ma l’attività sindacale è equiparabile all’attività di rappresentanza politica? Si sa: per gli amici i regolamenti si interpretano, per i nemici si applicano.
Del resto, da sempre ci sono “figli” e “figliastri”: basta decidere, preventivamente, da parte schierarsi per ricevere carezze e non schiaffi.
Salvatore Petrarolo
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