Non solo Nursing Up. Anche il Coordinamento degli Ordini piemontesi risponde al sindacato medico Anaao-Assomed sulla questione degli algoritmi clinico-assistenziali.
“Il 27 marzo di quest’anno ricorrono i trent’anni dal primo decreto del presidente della Repubblica che sancisce l’attività infermieristica in ambito di emergenza-urgenza territoriale. La letteratura scientifica internazionale di sistemi di emergenze, non solo europei ma del mondo intero, evidenziano che gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici siano equiparabili a quelli trattati da team medici. Quindi risulta chiaro che il servizio non mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini e degli operatori”.
Così Massimiliano Sciretti, presidente di Opi Torino e del Coordinamento regionale Opi, a nome degli Ordini delle professioni infermieristiche del Piemonte, replica al sindacato medico Anaao Assomed sulla decisione del Dipartimento interaziendale, il quale ha indicato una serie di algoritmi clinico-assistenziali che consentono agli infermieri di gestire alcune condizioni cliniche in modo autonomo. Una replica che si aggiunge a quella del sindacato infermieristico Nursing Up.
Gli Opi del Piemonte rispediscono quindi al mittente i dubbi sollevati dal sindacato medico sia per quanto riguarda le procedure da compiere in caso di emergenze che per le eventualità responsabilità sotto il profilo medico-legale. “Noi crediamo in un sistema multiprofessionale che valorizzi tutti le figure che operano nella complessità delle reti dell’emergenza-urgenza, settore in cui l’autonomia e l’agire professionale dell’infermiere sono riconosciute dalle maggiori società scientifiche italiane: Simeu, Irc, Siet, Sims, Aniarti”, aggiunge Sciretti.
“Siamo a disposizione – concludono gli Opi piemontesi – per confronti a vari livelli istituzionali e con interlocutori rappresentanti del volontariato e dei sindacati, con l’obiettivo di rispondere alle necessità di salute dei cittadini in regime di urgenza-emergenza”.
Redazione Nurse Times
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