Con il seguente comunicato stampa il segretario regionale del sindacato infermieristico, Claudio Delli Carri, il segretario provinciale (Torino), Roberto Aleo, e il dirigente sindacale 118 Area Torinese, Gennaro Diciotto, rispondono alle dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Stampa dal segretario regionale del sindacato medico, Chiara Rivetti.
Prendiamo atto dell’articolo pubblicato sabato 12 marzo dal quotidiano La Stampa e intitolato Mancano medici al 118: a curare i pazienti sarà un infermiere con l’algoritmo, nel quale la dottoressa Chiara Rivetti, segretario regionale del sindacato dei medici Anaao-Assomed, paventa una serie di future e nefaste attività legate agli algoritmi che consentono agli infermieri di gestire in autonomia alcune condizioni cliniche.
Il sindacato Nursing Up tiene a puntualizzare alcuni fatti: “La nostra più importante premura è quella di rassicurare la popolazione su quanto sta accadendo. Gli algoritmi sono strumenti che si utilizzano normalmente in ambito medico, infermieristico e più in generale nel mondo delle varie professioni sanitarie, e sono solitamente fondati su linee guida concordate dalle società scientifiche mondiali. Non si sostituiscono, ma coadiuvano, il professionista nell’esercizio delle sue funzioni. Quindi, chiaramente, non c’è alcun motivo per nutrire timori sul fatto che sia stato messo in atto qualcosa di nuovo o di poco funzionale”.
Il segretario regionale di Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, il segretario provinciale di Nursing Up Torino, Roberto Aleo, e il dirigente sindacale del 118 Area Torinese di Nursing Up, Gennaro Diciotto, spiegano: “È utile e fondamentale evidenziare che nel sistema 118 l’infermiere esercita, ormai da anni, nel pieno possesso delle sue competenza e autonomia professionali, sia nelle centrali operative, sia sull’elisoccorso, sia sulle ambulanze con medico e infermiere, o ambulanze con solo infermiere, garantendo sempre una qualità altissima di servizio a favore della salute del cittadino. Fatto reso ancor più evidente e tangibile in questo biennio di pandemia”.
E ancora: “Ci pare inopportuno che la componente medica, con piglio anacronistico, metta ancora in discussione le nostre competenza e professionalità con argomentazioni incomprensibili. Non capiamo a che titolo si continui a farlo e rimaniamo allo stesso tempo sconcertati dal rumoroso silenzio del nostro Ordine professionale, che dovrebbe essere l’organo con funzioni di garante del patto infermiere-cittadino, oltre che l’istituzione preposta a porre limiti a queste continue invasioni di campo”.
Delli Carri, Aleo e Diciotto concludono: “Solidarizziamo e ci associamo, invece, alla denuncia rispetto alla più generale carenza di medici e infermieri all’interno del Ssn, compreso il 118. Allo stesso modo chiediamo con vigore, in un periodo in cui gli eventi bellici e la pandemia tutt’ora in corso indeboliscono la fiducia della popolazione verso il futuro, di evitare di procurare anche quella che potrebbe essere definita come la disperazione da algoritmo”.
Redazione Nurse Times
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