“La comunicazione con il paziente sordo: barriere comunicative e strategie per il personale sanitario. La LIS nell’attività assistenziale” è il titolo della tesi di laurea in infermieristica del dott. Daniele POLIGNANO
Grande successo per il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale.
Sono numerose le tesi di laurea che quotidianamente arrivano all’attenzione della nostra redazione ([email protected]).
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Il dott. Daniele POLIGNANO si è laureato presso l’Università degli Studi di Bari.
ABSTRACT
Marisa Cantarelli ha elaborato un modello infermieristico nel quale l’infermiere, attraverso una sistematizzazione del fare, attua interventi personalizzati in risposta a bisogni di salute specifici di determinati pazienti. Prima di prestare loro assistenza, i pazienti sordi vanno conosciuti e compresi. In questo trattato andremo a vedere i parametri che contraddistinguono il sordo nella sua singolarità e in relazione a quella che in ben pochi conoscono, ossia la comunità sorda, che può essere definita “una cultura nella cultura”.
Nell’approccio con i pazienti sordi, spesso si cade nell’errore di trattare la persona sorda solo in virtù del suo handicap, isolandolo esclusivamente come patologia da curare e normalizzare, per quanto giusto viene però escluso il paziente in termini sociali e di appartenenza. La sordità viene anche definita “Handicap della comunicazione”, chi è sordo infatti, spesso vive situazioni di imbarazzo nella comunicazione quotidiana e, soprattutto in situazioni delicate come l’accesso al sistema sanitario, un problema uditivo e una comunicazione non efficace, possono portare ad equivoci potenzialmente dannosi per il paziente generando sentimenti di paura, ansia e timore di non essere capiti e di non capire. La chiave per comunicare con successo con persone con problemi di udito è la capacità di adattarsi alla situazione, sono loro stessi che il più delle volte hanno buoni suggerimenti su come comunicare al meglio con loro, ed è importante raccogliere positivamente il loro aiuto.
Tra gli accorgimenti principali da voler adottare sono il ridurre gli ostali della visibilità come una mascherina o il muoversi mentre si sta colloquiando con il paziente, garantire una corretta illuminazione del volto e non da meno, usare la labiolettura parlando ad una velocità normale, scandire le parole pronunciandole nella loro forma corretta.
Delle volte si potrebbe rendere necessario l’uso di una comunicazione scritta, in tal caso va ricordato che il livello medio di lettura della popolazione sorda è inferiore a quello della popolazione generale, occorrerà scrivere a caratteri grandi e a stampatello. L’interprete rimane l’ausilio migliore per poter comunicare con questa tipologia di utenza; è un professionista esperto del mondo dei sordi, vanno seguiti i suoi suggerimenti proprio come seguiremmo i consigli dettati dall’esperienza di un professionista nostro pari; si serve dei servizi di telemedicina per svolgere il suo servizio in osservanza delle normative anti contagio da COVID-19. Lo studio sperimentale condotto si propone l’obiettivo di comprendere la necessità di una comunicazione efficace prelevando informazioni sia dalla prospettiva dei pazienti che dagli interpreti che forniscono da mediatori durante l’approccio al sistema sanitario.
Daniele POLIGNANO
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