Quando una collega, un’amica va in pensione, ti senti triste perché perdi un parte di te….contento per lei che ha terminato il suo percorso lavorativo, un po’ di invidia perché non vedi l’ora di arrivare anche tu a quel traguardo.
Dopo quasi 16 anni di turni insieme, con una collega con cui hai condiviso tutto, il lavoro, le vicissitudini familiari, i cambiamenti sull’organizzazione del lavoro.
Noi che abbiamo più di 35 anni di lavoro le abbiamo passate davvero tutte, dalle consegne scritte su un quadernone, alla consegna informatizzata, da un lavoro di equipe, dall’ausiliario al caposala, tutti insieme, ad un lavoro su moduli, con carichi di lavoro sempre più aumentati, con le incazzature contro le disfunzioni degli applicativi informatici (Galileo, Farmasafe, Spartito).
Rimpiango spesso il Riuniti (il vecchio ospedale di Bergamo). Dal fornaio all’idraulico, dall’elettricista all’operaio…. era tutta una famiglia. Ci si parlava molto di più, c’era amicizia e solidarietà, anche i sindacati erano diversi, combattivi e si portavano a casa i risultati.
Quando sono arrivato in Chirurgia plastica nel dicembre 2006 proveniente dalle Medicine specialistiche (Dermatologia e Endocrinologia) era come iniziare da zero, ma con l’aiuto della mia collega Pierisa con cui ci scambiavamo le nostre rispettive esperienze, ho raggiunto credo negli anni una maturazione professionale.
Amiamo molto questa professione che viene sempre più dimenticata da chi gestisce la Sanità.
Con gli anni non vedi l’ora di andare fuori dalle p…e (questa la frase più sentita oggi tra gli infermieri).
Comunque è stato bello lavorare con te dal punto di vista professionale e come amica.
Abbiamo fatto tutto….. era la frase che dicevi durante e verso la fine del turno, quella frase rispecchia il tuo modo di lavorare, preciso, puntuale e appunto professionale, come a dire non è che abbiamo lasciato indietro del lavoro che poi dovranno fare i nostri colleghi?
Ciao Paperisa, buona pensione
1 ottobre 2022 dal tuo collega e amico Giuseppe Saragnese.
“Ci sono sguardi che dicono tutto,
perchè sono luce e parole dell’anima.
Semplici e diretti da poter arrivare
al cuore di chiunque.
Sguardi che rivelano l’anima,
che lasciano tracce indelebili nel cuore.
Più espressivi di mille parole.”
(Agostino Degas)
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