Il tilt test, noto anche come “test del tavolo inclinato” o TTT, è un esame diagnostico utilizzato per valutare la risposta del sistema cardiocircolatorio alle variazioni posturali, simulando il passaggio da una posizione orizzontale a una semi-verticale. Questo test è particolarmente impiegato nella valutazione delle sincopi di origine sconosciuta e nella diagnosi di disfunzioni autonomiche, come l’ipotensione ortostatica.
Il tilt test va quindi a determinare un ristagno venoso massimale, che può scatenare una sincope vasovagale (neurocardiogena) e riprodurre la sintomatologia che la accompagna (nausea, sensazione di testa vuota, pallore, ipotensione, bradicardia).
Preparazione
La preparazione richiede una comunicazione dettagliata al medico delle terapie farmacologiche in corso e delle condizioni di salute preesistenti. Il paziente deve astenersi dal mangiare e bere per almeno 2-3 ore prima dell’esame, con alcune indicazioni che suggeriscono il digiuno anche dalla sera precedente. L’abbigliamento comodo è consigliato, e l’accompagnamento da parte di qualcuno è preferibile per garantire la sicurezza durante e dopo il test.
Esecuzione
Durante l’esecuzione, il paziente viene posizionato su un lettino basculante, assicurato mediante fasce, e gli vengono applicati elettrodi per monitorare in modo continuo la pressione arteriosa, l’elettrocardiogramma (ECG), la saturazione di ossigeno, la frequenza respiratoria e, se necessario, l’elettroencefalogramma (EEG). In alcune circostanze, si può procedere anche all’inserimento di un accesso endovenoso per la somministrazione di farmaci durante l’esame.
Il tilt test si sviluppa attraverso diverse fasi:
1. Fase basale: Il paziente è posizionato orizzontale per circa 5 minuti, durante i quali vengono registrati i parametri vitali.
2. Fase passiva: Il lettino basculante viene inclinato di circa 60-70 gradi, e il paziente assume una posizione semi-verticale che viene mantenuta per 20-30 minuti. I parametri vitali sono monitorati attentamente durante questa fase.
3. Fase potenziata farmacologicamente (opzionale): In questa fase, il paziente, mantenendo la posizione semi-verticale, può ricevere la somministrazione di farmaci come la nitroglicerina (vasodilatatore) o l’isoproterenolo (stimolante la frequenza cardiaca). La fase è estesa per ulteriori 15 minuti circa.
Durata
La durata complessiva del tilt test è indicativamente di circa 90 minuti, ma può variare in base alla risposta del paziente e alla comparsa o meno della sincope. Se si verifica la sincope, il tempo necessario per la ripresa del paziente può prolungare la durata complessiva dell’esame.
Effetti Collaterali
Sebbene sia generalmente considerato un esame sicuro, possono verificarsi effetti collaterali come nausea, vertigini, tachicardia, stanchezza e debolezza. Alcuni di questi effetti possono persistere anche dopo il completamento del test.
Interpretazione dei Risultati
L’interpretazione dei risultati è di competenza del medico, che valuta se il tilt test è positivo o negativo. Un test positivo si verifica quando il paziente manifesta sincope o significative alterazioni della pressione arteriosa e/o della frequenza cardiaca. Un test negativo indica l’assenza di sintomi significativi durante le fasi del test.
Risultati Falsi Positivi
L’uso di farmaci durante il tilt test, soprattutto nella fase potenziata farmacologicamente, potrebbe scatenare una sincope anche in individui sani, portando a risultati falsi positivi. Pertanto, questa fase deve essere attentamente valutata dal medico.
Controindicazioni
Il tilt test è controindicato in presenza di gravi condizioni cardiache, come la stenosi valvolare, la coronaropatia e la cardiomiopatia ipertrofica. Inoltre, non è raccomandato quando la diagnosi di sincope riflessa è già certa.
Il tilt test rappresenta uno strumento diagnostico dettagliato per indagare le sincopi di origine sconosciuta e le disfunzioni autonomiche. La sua esecuzione richiede una preparazione accurata, e i risultati devono essere interpretati attentamente dal medico considerando possibili effetti collaterali e rischi di falsi positivi.
Redazione NurseTimes
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