Il nuovo contratto per il comparto (infermieri, oss, ostetriche, ecc.) valido per il periodo 2022/24, promette un aumento medio di circa 160 euro al mese.
Tuttavia, la buona notizia è oscurata dalla rapida inflazione che rende questo incremento insufficiente per mantenere il potere d’acquisto dei lavoratori pubblici.
Il presidente dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran), Antonio Naddeo, ha annunciato l’inizio dei negoziati per i nuovi contratti, sottolineando l’importanza di adeguare i salari ai cambiamenti economici.
Secondo i dati dell’Aran, le risorse disponibili per il nuovo contratto ammontano a quasi 9,94 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante questa cifra record, i fondi destinati ai dipendenti pubblici non riescono a tenere il passo con l’impennata dell’inflazione.
Questo gap è evidente se si considera che l’incremento complessivo dei benefici, inclusi i fondi specifici per indennità settoriali come quelle della sanità, si attesta intorno al 6,2%, mentre l’indice dei prezzi al consumo nello stesso periodo registra un aumento del 17,3%.
La rapida inflazione ha costretto ad anticipi significativi per sostenere i salari, con il 45% delle risorse standard destinato a questo scopo. Tuttavia, questa corsa verso anticipi ha anche posto una pressione crescente per giungere rapidamente a nuovi accordi contrattuali, poiché un mancato accordo entro la fine dell’anno comporterebbe una riduzione annuale dello stipendio di 1.100 euro per i dipendenti pubblici che hanno ricevuto anticipi nel 2023.
Redazione Nurse Times
Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Lascia un commento