In questi giorni sono apparsi sulla stampa nazionale diversi articoli dei sindacati medici (Anaao Assomed) e della Fnomceo, che esprimono preoccupazione sul fatto che nei prossimi anni avremo un surplus di medici, perché i neo laureati supereranno di gran lunga quelli cessati. Come emerge dalle dichiarazioni a mezzo stampa, già adesso in Italia non mancano i medici, quelli attivi ogni 1000 abitanti sono 5.72, numeri che ci collocano ai primi posti in Europa come rapporto medici-abitanti, mancano invece alcune specializzazioni mediche.
È esattamente il contrario di quanto accade per la professione infermieristica, dove a livello nazionale il rapporto è di 6,5 infermieri ogni 1000 abitanti, 7,7 per il Trentino, a fronte di una media Europea di 9 per 1000, con punte di 12 per 1000 nelle nazioni più evolute ed analoghe per sviluppo socio-economico alla nostra.
Tra 10 anni circa rischiamo di ritrovarci con un surplus di medici che non sarà semplice da gestire, mentre dall’altra parte, senza soluzioni concrete e immediate all’orizzonte, la voragine di infermieri e professionisti dell’assistenza rischia di diventare un buco nero senza fondo. Ci teniamo a precisare che la nostra non costituisce affatto una esagerazione, né tanto meno una presa di posizione contro la categoria dei medici, con i qualiil 5 dicembre abbiamo manifestato fianco a fianco a Bolzano nello sciopero nazionale, condividendo intenti, motivazioni e disagi.
Dobbiamo però partire da un dato incontrovertibile, il fabbisogno di personale aumenterà per l’invecchiamento della popolazione per l’aumento degli ultrasessantacinquenni a livello provinciale con conseguente maggior complessità di cura, ,mentre nei prossimi 10 anni in Trentino 1300 infermieri andranno in pensione e viste le difficoltà a garantire un ricambio generazionale, si rischia di non trovare personale qualificato che lavorerà in sanità, con conseguente caduta verticale della qualità delle cure e contrazione dell’offerta dei servizi.
Le nuove domande in università per infermieristica a livello nazionale sono state il 10% in meno rispetto ai posti in Università ed in Trentino non hanno neanche coperto i posti previsti (174 su 180), inoltre durante il percorso formativo abbiamo un dato di abbandono pari al 25%, i nostri giovani neolaureati poi guardano con sempre maggior interesse ad altre realtà lavorative straniere.
Ora siamo ad un bivio, se non si imbocca la strada giusta per un vero e reale percorso di attrattività si rischia di arrivare ad un punto di non ritorno nella sanità trentina!
E’ il tempo di decidere, è il tempo delle scelte, in questi giorni in Consiglio provinciale si sta approvando la variazione di bilancio, snodo fondamentale perché in ottemperanza ai protocolli d’intesa da noi sottoscritti, si metteranno a disposizione gran parte delle risorse economiche per il rinnovo contrattuale, ci aspettiamo a questo punto poi da parte della Giunta provinciale “specifiche” direttive volte alla valorizzazione economica ed al miglioramento del benessere dei nostri professionisti sanitari, ormai stremati, demotivati e agli ultimi posti in Europa come stipendio.
Oggi è l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, non è solo una ricorrenza da celebrare con mimose e auguri formali, ma deve essere un momento di riflessione e impegno per continuare a lottare per l’uguaglianza di genere e per il rispetto dei diritti di tutte le donne, il Nursing Up Trentino è in prima linea nel sostenere questa battaglia. Le donne rappresentano la maggioranza del personale sanitario e assistenziale e, quotidianamente, si confrontano con discriminazioni, disparità salariali, carichi di lavoro eccessivi mancata conciliazione vita-lavoro e violenza di genere, cambiare di deve, cambiare si può!
Cesare Hoffer- Coordinatore Nursing up Provincia Trento
Articoli correlati
- In Italia non mancano medici: parola di Fnomceo
- Studio Anaao Assomed: “Pletora medica in arrivo. Quasi 109mila camici bianchi in pensione entro il 2032, ma 141mila già in formazione”
- Medici italiani all’estero, Schillaci pensa a incentivi fiscali per farli rientrare in Italia. Nursing Up: “E gli infermieri?”
- Carenza di personale: Asl Bari chiede medici, infermieri e oss. Emiliano: “Assunzioni bloccate per colpa di un Governo infame”
- De Palma (Nursing Up): “Estendere gli incentivi fiscali non solo ai medici, ma anche agli infermieri”
- Legge ligure sui medici Asl nel privato: Il Governo blocca la Giunta Toti
- Lazio, rinnovato l’accordo sugli incentivi per i medici dei pronto soccorso: fino a 1.040 euro mensili in più
Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Lascia un commento