Aggredita due volte durante il turno di notte. E’ accaduto sabato scorso a una dottoressa in servizio al Pronto soccorso del Policlinico di Foggia. Si tratta di un medico di grande esperienza, che da oltre 20 anni lavora tra Pronto soccorso e postazione 118 dell’Asl, e che quindi conosce bene le dinamiche dell’emergenza-urgenza. A comunicare l’accaduto è lo stesso ospedale attraverso un a nota.
“Una dottoressa in servizio nel turno di notte – ricostruisce Paola Caporaletti, direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Foggia – è stata aggredita fisicamente da un paziente in stato di agitazione, che ha persino ricevuto supporto dalla moglie. La dottoressa ha ricostruito nella sua dichiarazione quanto accaduto. Il paziente le ha dato un pugno in pieno volto, causandole varie contusioni e la rottura degli occhiali. La prognosi, al momento, è di dieci giorni. Sul posto sono anche intervenute le forze dell’ordine. La sanitaria, poco prima, aveva subito un’aggressione verbale da parte di un altro paziente”.
Il medico aggredito ha preferito non rilasciare dichiarazioni, consegnando la sua amarezza alla direttrice del Pronto soccorso del Policlinico di Foggia: “La dottoressa è estremamente provata sia sotto il profilo fisico sia sotto quello psicologico, e in queste ore sta mettendo in dubbio la possibilità di continuare a svolgere l’attività di medico. In questo clima è diventato impossibile continuare a svolgere la professione”.
Conclude la direttrice del Pronto soccorso del Policlinico di Foggia: “E’ veramente una situazione triste. Questi continui attacchi inducono sempre più medici ad allontanarsi dal servizio pubblico, baluardo di civiltà invidiato da altre nazioni. Andando avanti così, ben presto i pazienti troveranno la porta del Pronto soccorso chiusa per assenza di medici. E’ un sistema al collasso, che di questo passo rischia il tracollo definitivo”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore generale del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone: “Esprimo vicinanza e solidarietà alla dottoressa vittima di un’aggressione mentre prestava servizio nel Pronto soccorso. Eventuali disagi non possono giustificare atti di violenza verbale e fisica. Ricordiamo che in caso di lesioni, anche lievi, ora si può procedere d’ufficio, indipendentemente dalla volontà della vittima di sporgere querela”.
Redazione Nurse Times
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