Grazie a Nurse Times la FNOPI apre le porte alle sue delibere
C’è voluta una puntura di spillo per far scoppiare la bolla nella quale erano protette (legittimamente) le delibere della Fnopi.
La puntura di spillo è stato il nostro articolo sul compenso riconosciuto (legittimamente) al portavoce della federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, Tonino Aceti.

Abbiamo scritto (sbagliando, per carità) che gli era riconosciuto un compenso intorno ai diecimila euro mensili (ma il nostro era solo un dubbio), ci è stato risposto, minacciando azioni legali, che il compenso è ben più inferiore come da delibera pubblicata dalla Fnopi nella sezione trasparenza (Vedi articolo).

Pubblicazione che, va detto, è avvenuta dopo il nostro articolo anche se qui entreremmo nelle questioni di lana caprina (se la delibera c’era prima o dopo non importa, l’importante è che sia stata pubblicata).
E da quel momento oltre a sapere che l’incarico di portavoce è compensato con 310mila euro (ma non sappiamo in che lasso di tempo), la Fnopi ha deciso di aprire le proprie porte per far conoscere le delibere adottate.
Così balza agli occhi che la presidente Barbara Mangiacavalli ha in uso una macchina a noleggio che costa alla Fnopi 45mila euro.

Anche questo, va detto, è un atto legittimo e, altrettanto legittimamente, la presidente può muoversi come meglio ritiene, visto il suo impegno istituzionale e di rappresentanza di una categoria con 450mila iscritti, finiti nel dimenticatoio della politica in questa emergenza sanitaria.
Aspettando che qualcuno alzi la voce.
Petrarolo Salvatore, Direttore Nurse Times
Allegati
- Tesi infermieristica sull’utilizzo del Tourniquet nel contesto civile extra ospedaliero. Una revisione della letteratura
- San Matteo Pavia: concorso pubblico per 100 infermieri a tempo indeterminato
- Infermieri e assistenti sociali fondamentali per il benessere di ogni persona
- Sanità. Titoli conseguiti all’estero. FNO TSRM e PSTRP: “Stop all’esercizio professionale in deroga”
- Paziente morto per un errore, un altro salvato in extremis e infermieri senza titolo: tutti gli orrori di un ospedale piemontese
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