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Wound Hygiene: la cura della lesione basata sul biofilm

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Wound Hygiene: la cura della lesione basata sul biofilm
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Creato per un uso frequente, regolare e ripetitivo, il Wound Hygiene è un regime in quattro fasi ideato per detergere in modo approfondito una lesione e prepararla alla guarigione.

La colonizzazione da biofilm è il problema cruciale nella guarigione delle lesioni e la causa fondamentale del ritardo nella guarigione. Il Wound Hygiene è stato creato per affrontare questo ostacolo. Per promuovere la guarigione, il biofilm deve essere gestito in modo precoce con una strategia costituita da:

Fase 1 –  DETERSIONE DELLA CUTE E DELLA LESIONE:

Livellare il letto della lesione  rimuovendo sufficientemente il tessuto superficiale devitalizzato, i detriti della lesione, i corpi estranei  e il biofilm. Detergere la cute perilesionale per rimuovere il tessuto squamoso e calloso e per decontaminare l’area.

Utilizzando un lieve vigore ove necessario ma tollerato, detergere la cute  fino a 10-20 cm intorno alla lesione, attenendosi alle linee guida in uso quando si detergono le aree “pulite” (le più lontane dalla lesione) e quelle “sporche” (le più vicine alla lesione).

Utilizzare una garza o tamponi detergenti disponibili in commercio e possibilmente un lavaggio antisettico o tensioattivo.

Fase 2 – SBRIGLIAMENTO DELLA LESIONE:

Rimuovere tutto il tessuto devitalizzato adeso, i detriti della lesione, i corpi estranei e il biofilm. Continuare finché non si verifica un sanguinamento puntiforme localizzato (laddove il paziente lo consente/tollera e secondo il protocollo in uso), lasciando il letto della lesione in una condizione adatta all’utilizzo efficace degli antimicrobici e/o delle medicazioni antibiofilm.

I metodi possono essere manuali/meccanici, con dispositivi taglienti, a ultrasuoni o biologici e possono dipendere dal contesto e dal livello di abilità dell’operatore.

Fase 3 – RIATTIVAZIONE DEI BORDI/MARGINI DELLA LESIONE: 

Valutare continuamente i bordi/margini della lesione, rimuovendo il tessuto crostoso, calloso o ipercheratosico per eliminare qualsiasi biofilm che potrebbe nascondersi nei bordi/margini della lesione.

Esempi di approcci appropriati a questo scopo includono dispositivi meccanici, taglienti, a ultrasuoni o biologici e possono dipendere dal contesto e dal livello di abilità dell’operatore.

Fase 4 – MEDICAZIONE DELLA LESIONE:

Scegliere una medicazione contenente agenti anti-biofilm/antimicrobici che possano agire su qualsiasi residuo di biofilm e prevenirne la contaminazione e la ricolonizzazione e, pertanto, la riformazione del biofilm. Essa deve inoltre gestire l’essudato in modo efficace, favorendo così la guarigione.

Giovanni Maria Scupola

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