La comunità infermieristica insorge contro i video degli studenti di Esine, prodotti con la benedizione della gerarchia accademica. Ne parla anche il Corriere della Sera, citando Nurse Times.
Imbarazzo, rabbia, stupore… e rassegnazione. La rassegnazione di essere ancora ben lontani dal giorno in cui, guardandosi allo specchio, gli infermieri italiani potranno dire: ecco dei veri professionisti. Riconosciuti da sé stessi, dalle altre figure professionali sanitarie e dai cittadini.
Quei due video caricati su YouTube dagli studenti del terzo anno presso la sede di Esine (sede formativa dell’Università degli Studi di Brescia) hanno suscitato diverse emozioni e reazioni, nei membri della comunità infermieristica… per tanti motivi.
Perché non solo gli aspiranti infermieri costringevano i pazienti ad assumere decine di pastiglie con un imbuto e li trafiggevano con siringhe enormi, ma… ballavano e cantavano felici, in divisa, brandendo padelle e pappagalli (VEDI articolo). Dicevano: “Sono andato dal paziente ma lui non respira. Parti con il bocca a bocca”… e ancora: “Io invece ho sentito un profumino. Ha riempito il traversino. Porta tutto il carrellino”.
Deprimente. Greve. Infelice. Il bello è che tutto ciò, come si evinceva dai titoli di coda, era stato realizzato addirittura con l’approvazione di tutta la gerarchia accademica!
Uno scempio ai danni di una evoluzione professionale che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto portare le università a partorire veri professionisti, dotati di scienza e coscienza, pienamente consapevoli delle proprie responsabilità, delle proprie competenze e del proprio ruolo. Professionisti seri.
Possibile che gli studenti dei Corsi di Laurea in Infermieristica abbiano questa concezione deviata e poco edificante della professione che andranno a svolgere? Possibile che chi dovrebbe vegliare sul loro percorso abbia reputato innocuo e addirittura utile tutto ciò?
I clip sono stati realizzati per promuovere la riapertura del distaccamento, chiuso per l’anno accademico 2015/2016, così da invogliare i giovani a diventare gli infermieri del futuro. Ma la trovata, purtroppo, oltre a risultare non molto geniale e ad invogliare ben poco ad iscriversi all’Università (serve una laurea per brandire padelle e pappagalli…?), ha suscitato una vera rivolta popolare.
A sottolinearlo è anche il Corriere della Sera (VEDI) che, in un articolo pubblicato ieri (19/09/2017), ha citato specificatamente il nostro giornale: “Nonostante i due video circolino on line da mesi incassando più che altro critiche («Si sminuisce la nostra professione» quella più gettonata) a fare ingigantire la protesta è stata la recente pubblicazione dei bizzarri video su Nurse Times, rivista on line dedicata al mondo degli infermieri. Guarda caso ieri, dopo mesi di visualizzazioni, i video sono stati rimossi da YouTube”.
Eh già. Guarda caso.
Che al Collegio IPASVI di Brescia i clip siano piaciuti tantissimo e li abbia addirittura pubblicati sul proprio sito augurando una buona festa degli infermieri (12 maggio) a tutti… è un’altra storia.
Che dovrebbe far ulteriormente riflettere.
Alessio Biondino
P.S. Così come abbiamo fatto nel nostro precedente articolo (VEDI), ribadiamo: non discutiamo sulla qualità formativa offerta agli studenti del Cdl di Infermieristica dell’Università degli Studi di Brescia; ma dai video, fortunatamente rimossi, traspariva una leggerezza di contenuti che non aiutava di certo a promuovere la figura professionale. Anzi.
Incentivare gli aspiranti infermieri ad iscriversi con iniziative simili non è assolutamente edificante. Tutor è studenti dovrebbero concentrare le proprie energie in campagne pubblicitarie più proficue, puntando su altre tematiche.
Fonte: Corriere della Sera
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