Riceviamo e pubblichiamo con grande piacere l’intervento di Laura Rita Santoro, dirigente regionale Nursing Up Lazio, ad un anno dalla scoperta della Targa presso Villa Pamphili a Roma con la via dedicata alla nota Infermiera britannica Florence Nightingale, la fondatrice dell’infermieristica moderna indicata invece come ”medico”.
Gent.le Direttore,
mi trovo presso il Parco di villa Doria Pamphili a Roma. Un parco urbano pubblico di 184 ettari, esisteva già nel 1600, nel cuore di Roma.
Nel 1960, per le Olimpiadi, il parco venne diviso in due, esattamente nacque via Leone XIII, per i Romani via olimpica. Nel 1972, il parco venne aperto al pubblico.
Nel 2007, il Municipio XVI, decise di dedicare i viali di villa Pamphili alle signore che hanno lasciato un segno nella storia. Questo, presumibilmente, per compensare l’evidente differenza, numerica, a favore delle vie intestate agli uomini.
Studi sulla toponomastica documentano che le donne vengono discriminate anche nell’assegnazione delle vie. Il vuoto dei nomi femminili nella toponomastica nazionale non è importante quanto la scarsa memoria storica circa il ruolo delle donne nella storia. La scarsa presenza delle donne nella toponomastica è una discriminante!
L’idea è apprezzabile ma vi sono stati alcuni errori grossolani (?), come la Via dei Curie. Fu Marie Curie a vincere i due premi Nobel in discipline diverse fu Marie e non il marito! Considerato le intenzioni di valorizzazione del ruolo della donna.
Sono in questo bellissimo luogo perché un nostro collega ha segnalato un clamoroso errore, infatti facendo Jogging, si è accorto, con stupore che una di queste vie è stata dedicata alla nostra Florence Nightingale. Purtroppo, il titolo professionale scritto, sotto il nome, era clamorosamente improprio, infatti invece di identificare Florence Nightingale, come infermiera era stata definita medico, nonostante sia tutt’ora l’icona degli infermieri. Nella scritta sottostante anche l’anno di nascita era sbagliato.
La nostra Florence è nata nel 1820 e non era un medico, ma una stimata infermiera. Una pietra miliare per la sanità. Lei fu tra le prime ad utilizzare studi statistici per curare i pazienti. Lei capì l’importanza dell’ambiente e dell’igiene. Le cure sanitarie moderne si poggiano su basi costruite anche dalla nostra Florence Nightingale e non solo.
Scrissero il loro sdegno in molti. Ovviamente venne coinvolto nelle comunicazioni sia il Municipio che il Comune di Roma. Anche molti collegi ipasvi non fecero attendere le loro recriminazioni in proposito.
Il municipio coinvolto assicurò che avrebbe corretto, l’errore, al più presto.
Dopo un po di tempo, proprio oggi, sono venuta, di persona, a controllare la tanto reclamata correzione. Purtroppo, con mio stupore, ho visto che invece di riscrivere o cambiare la parte sottostante al nome, inserendo il giusto “ruolo”, la scritta sbagliata è stata coperta con uno strato di vernice bianca.
Lasciando, quindi, ancora una volta, squallida ed inesatta la targa del viale dedicato alla nostra paladina.
Ho fatto uno studio, tramite google maps, e penso di aver trovato solo due vie dedicate alla nostra “signora della lampada”, in Italia. Una a Firenze ed un’altra a Roma. Una delle due ha la targa scritta male e corretta in modo grossolano.
Ho provato a cercare, nel web, anche vie e/o viali dedicati a donne come: “Dorothea Orem, Virginia Henderson”. Senza successo. Spero di essere smentita al più presto.
Le donne che hanno contribuito alla storia Nazionale ed Internazionale sono molte. Ci sono anche molte Infermiere, meno note, che hanno dato lustro alla nostra categoria salvando vite umane, perché non “consacrarle” una via?
Laura Rita Santoro
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Fonte:
www.toponomasticafemminile.com
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