L’Istituto superiore di sanità chiede misure più stringenti per contenere le nuove varianti del coronavirus che continuano a far molto preoccupare. Anche gli esperti (mille, per l’esattezza) hanno inviato una lettera al premier Mario Draghi insistono per una maggiore “chiusura”.
Il rischio di ospedalizzazione e morte della nuova variante inglese (la più diffusa in Italia) sarebbe, come riporta un articolo di La Repubblica (mi.bo.), maggiore del 20% e la capacità di diffusione e trasmissibilità è alta (vedasi il caso di Pescara).
Intanto, anche l’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, il rischio di una ulteriore diffusione del coronavirus nell’Unione è valutato da “alto a molto alto per la popolazione complessiva e molto alto per le persone vulnerabili”.
Ma quanto è vicino un nuovo lockdown totale? Gli esperti sono in disaccordo, riporta sempre il quotidiano. Per esempio, Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha chiesto un lockdown nazionale, ma Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani non è d’accordo: “voglio dire un no netto e chiaro all’utilizzo delle varianti come clava politica” ha affermato.
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