L’Istituto Superiore di Sanità e gli esperti di Sip, Sitip e Simri rispondono ai quesiti più frequenti.
“Seppure in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa sei bambini su mille vengono ricoverati in ospedale e circa uno su 7mila in terapia intensiva”. Lo ricorda l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nell’approfondimento pubblicato sul sito Vaccinazione anti Covid ai bambini: cosa sapere.
“Anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) in cui l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito long Covid, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo”, si legge nell’approfondimento dell’Iss.
Perche vaccinare i bambini?
Vaccinare i bambini 5-11 anni è inutile? Falso perché “anche se in misura minore rispetto all’adulto, nell’età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute”. E anche perché “nel beneficio di una vaccinazione si deve inoltre considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età”. Questa la risposta dell’Istituto superiore di Sanità alla fake news ‘I bambini non si ammalano di Covid e se si ammalano non muoiono, manifestano sintomi lievi e hanno bassa capacità di trasmettere il virus. Inutile vaccinare’.
Anche i bambini si ammalano
I numeri confermano che è totalmente infondata l’affermazione che i bambini non si ammalino. “Dall’inizio dell’epidemia nella fascia 6-11 anni – si legge sul sito dell’Iss – ci sono stati oltre 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in terapia intensiva e 9 decessi, dai dati al primo dicembre. Nelle ultime settimane il numero di contagi in questa fascia di età è nettamente in crescita”. A fronte di questo il vaccino “si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione”.
Vaccino ed effetti collaterali
Per quanto riguarda gli effetti collaterali “come per tutti i farmaci e i vaccini anche quelli messi a punto contro il Covid presentano un rischio di effetti collaterali. La sicurezza dei vaccini anti Covid è monitorata continuamente dalle agenzie regolatorie di tutto il mondo, e anche per le fasce più giovani il rischio di eventi avversi gravi è risultato molto raro. Il rischio di eventi avversi deve essere confrontato con quello di incorrere nelle conseguenze dell’infezione, ed è su questa base che viene calcolato il rapporto rischi-benefici da parte delle agenzie regolatorie. L’Ema, l’agenzia regolatoria europea sui medicinali ha concluso che il rapporto tra benefici e rischi è positivo anche per la fascia d’età 5-11 anni”.
Vaccino e sistema immunitario
“Il sistema immunitario dei bambini è ‘programmato’ per reagire a possibili pericoli già dalla nascita. Il vaccino anti Covid, così come gli altri, ‘insegna’ al sistema immunitario a riconoscere l’agente infettivo prima dell’effettiva esposizione, contribuendo così a rafforzarlo”. E’ la risposta dell’Istituto superiore di Sanità alla fake news: ‘I vaccini indeboliscono il sistema immunitario ancora non sviluppato dei bambini’, nell’approfondimento pubblicato sul sito ‘Vaccinazione anti Covid ai bambini: cosa sapere’. L’Iss risponde anche all’affermazione secondo la quale ‘i vaccini agevolano processi infiammatori che provocano cambiamenti nel sangue dei più piccoli’. Falsa perché “non ci sono studi che hanno dimostrato una correlazione tra il vaccino e questo tipo di problemi”. Infondata anche l’idea che “il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione”.
Vaccino: rischi, benefici, sicurezza
L’Iss ricorda, infatti, che “nei soggetti giovani (adolescenti e giovani adulti) è stato riportato un rischio aumentato di miocardite e pericardite, che rimane però estremamente basso, intorno ai 50 casi per milione dopo due dosi. Nella maggior parte dei casi, inoltre, tali manifestazioni hanno avuto un decorso assolutamente benigno. In generale nei bambini più piccoli si osserva un minore rischio di sviluppare queste patologie, e non sono stati segnalati casi durante i test clinici”. “Le informazioni di sicurezza oggi disponibili riguardano non solo i 3000 bambini che hanno ricevuto il vaccino nell’ambito della sperimentazione clinica, ma comprendono anche i primi dati raccolti negli oltre 3 milioni di bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti. La sicurezza del vaccino sarà comunque mantenuta sotto costante e stretto monitoraggio da parte di tutte le agenzie del mondo”.
Vaccino e antidolorifici
“Non è raccomandato dare farmaci antidolorifici prima della vaccinazione per cercare di prevenire eventuali effetti collaterali”. E’ una delle indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, che ha pubblicato online sul sito un primo piano sulla vaccinazione anti Covid-19 ai bambini 5-11anni, per chiarire i dubbi dei genitori e smontare diverse fake news. Prima della vaccinazione, questi i consigli degli esperti: “Parla con il bambino prima della vaccinazione per spiegargli bene cosa sta per fare; riporta al medico vaccinatore eventuali episodi di allergie avuti dal bambino. Per prevenire traumi dovuti a un eventuale svenimento durante la vaccinazione il bambino deve stare seduto o sdraiato”. E dopo il vaccino? “Dopo la vaccinazione verrà chiesto di attendere 15-30 minuti sotto osservazione prima di lasciare il centro vaccinale per monitorare l’eventuale comparsa di reazioni allergiche e, nel caso, poter intervenire tempestivamente”, spiega l’Iss. Quali I principali effetti collaterali? “Nel braccio dove è stata fatta l’iniezione potrebbero verificarsi dolore, rossore e gonfiore. Potrebbero inoltre manifestarsi sintomi quali stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea. Tali sintomi sono generalmente di lieve entità e si risolvono nel giro di unio-due giorni”.
Anche gli esperti della Società Italiana di Pediatria (Sip) hanno fornito chiarimenti in materia, partendo da un presupposto: “Come Società Italiana di Pediatria (Sip) -, dichiara la presidente Annamaria Staiano – siamo a favore del vaccino 5-11 anni perché lo riteniamo sicuro ed efficace”.
Ma perché bisogna vaccinare i bambini, visto che nella maggior parte dei casi contraggono la malattia in forma breve?
“Bisogna vaccinare i bambini nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni . risponde Giuseppe Banderali, vicepresidente Sip – perché pur avendo manifestazioni cliniche meno gravi di adulti e anziani, anche in questa fascia di età – come abbiamo visto in Italia e nel mondo – ci sono molti bambini che sono stati ospedalizzati, alcuni finiti in terapia intensiva pediatrica e purtroppo alcuni sono mancati. Anche i bambini di questa fascia di età hanno gli stessi diritti di tutta la popolazione mondiale a essere vaccinati con un vaccino efficace che si sta dimostrando sicuro”.
I bambini vanno preparati alla vaccinazione? Ci sono indicazioni farmacologiche o alimentari da seguire prima di effettuarla?
“Questa grande opportunità – spiega Renato Turra, vicepresidente Sip – non deve essere considerata diversa come importanza e applicazione dalle altre vaccinazioni che vengono fatte normalmente. Abbiamo già un’esperienza ampia per poter essere tranquilli e poter rassicurare i genitori e anche i bambini che siano nell’età di poter capire che questo piccolo ‘pizzicotto’ viene fatto per il loro bene in un momento in cui è necessario che loro siano protetti. Per il resto, né dal punto di vista alimentare né farmacologico non c’è nulla da fare. Per gli eventuali disturbi che compaiono, si possono fare le stesse cose che si fanno per gli altri vaccini, come impacchi di arnica o impacchi freddi o un po’ di tachipirina nel caso di febbre”.
Quali sono gli effetti avversi della vaccinazione?
“Gli studi che abbiamo a disposizione e che sono quelli che hanno portato all’approvazione della vaccinazione per questa fascia d’età, ci dicono che sono effetti rari e di lieve entità come dolore locale, un senso generale di malessere, un po’ di mal di testa – afferma Rino Agostiniani, tesoriere Sip -. Sul timore di miocardite soprattutto per la fascia degli adolescenti, abbiamo visto che si tratta di eventi rari, a evoluzione benigna e molto meno frequenti e importanti di quello che può accadere con il Covid”.
Ci sono bambini che non possono essere vaccinati? Quali le precauzioni per quelli fragili?
“La vaccinanzione anti Covid per i bambini della fascia 5-11 anni – chiarisce Giovanni Corsello, Editor in Chief Italian Journal of Pediatrics – è una vaccinazione efficace e sicura. Anzi, i bambini fragili con patologie croniche sono avvantaggiati perché sono quelli che rischiano di più per complicanze e ricoveri. I bambini fragili vanno assolutamente protetti. Sono rarissimi i bambini che non posso ricevere il vaccino e sono coloro che sono sotto chemioterapia o per alcune patologie neoplastiche in corso di trattamento, sono le uniche esentati”.
La vaccinazione potrebbe avere effetti a lungo termine sui bambini?
“Mancando i dati del follow up, possiamo basarci su quelli biologici – dice Giovanni Vitali Rosati, tavolo tecnico vaccinazion Sip -. Che i vaccini a mRna messaggero possano andare a modificare il dna è una bufala, non ci sono alterazioni generiche, massima tranquillità”.
Come gestire la vaccinazione anti-Covid e le altre previste per la fascia di età?
“Le vaccinazioni di routine possono essere somministrate in concomitanza con il vaccino anti Covid – spiega Susanna Esposito, responsabile tavolo tecnico Malattie infettive Sip -. Unica eccezione è quello contro morbillo, parotite, rosolia e varicella per cui va rispettata una distanza di 14 giorni prima o dopo il vaccino anti Covid”.
Come gestire la vaccinazione anti-Covid e l’antinfluenzale?
“Le due vaccinazioni – dice Elena Bozzola, consigliera Sip – possono essere effettuate nella stessa seduta vaccinale in due diversi punti. Non è un problema per il bambino. Anzi, ha vantaggi in termini di protezione. I vaccini nascono per stimolare il sistema immunitario, non per stressarlo. E quello dei bambini è molto potente e può rispondere a più vaccini”.
Sul tema sono intervenuti anche gli esperti della Societa italiana di infettivologia pediatrica (Sitip) e della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri).
I bambini che hanno contratto il Covid devono vaccinarsi?
“Sì, perché l’immunità che provoca la guarigione non è sufficientemente alta per proteggere i bambini a lungo, come confermato dagli studi – risponde Guido Castelli Gattinara, presidente Sitip – . Bisogna aspettare che le manifestazioni del virus e i sintomi siano spariti e poi procedere anche con una sola dose se prima di sei mesi, altrimenti serviranno le due dosi standard”.
I bambini asmatici e con problemi respiratori possono essere vaccinati?
“I bambini che soffrono d’asma sono da considerare fragili rispetto al Covid e devono essere vaccinati assolutamente risponde Fabio Midulla, presidente Simri -. L’allergia non è una controindicazione a fare il vaccino, l’unica è essere allergici al Peg, che è una sostanza che si trova anche al vaccino e in altre molteplici cose come saponi e altro”.
Redazione Nurse Times
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