“A fronte di un rischio di eventi avversi gravi, come un’emorragia maggiore, ben quantificabile e rilevante, e di un beneficio non dimostrato in termini di riduzione del rischio tromboembolico, comunque assai basso, la prescrizione a scopo preventivo di farmaci antitrombotici nei soggetti sottoposti a vaccinazione è fortemente sconsigliata. Resta inteso che tali farmaci potranno essere continuati nei pazienti già in trattamento”.
A evidenziarlo è un documento di approfondimento del Gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi esperti in patologie della coagulazione sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione anti-Covid con AstraZeneca e Johnson & Johnson, nominato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Secondo il Gruppo, inoltre, “va sottolineato che non ci sono evidenze scientifiche a supporto dell’ipotesi che l’acido acetilsalicilico (Asa) o e le eparine a basso peso molecolare (Ebpm) sono efficaci nel ridurre il rischio di questi rarissimi eventi trombotici nei soggetti sottoposti a vaccinazione contro Covid-19 con Vaxzevria”.
- Spesa sanitaria pro capite, Gimbe: “Italia ultima nel G7 e sotto la media Ocse”
- Gaza, morto infermiere di Medici Senza Frontiere: chi era Hussein Alnajjar
- UMI25 – Una Mole di Infermieri (Torino, 3 ottobre): tavole rotonde, workshop e tanto altro
- Corso Ecm (3 crediti) Fad gratuito per infermieri: “Suture chirurgiche: dallo strumentario alla scelta della tecnica adeguata”
- Cuore, studio italiano rivoluziona standard di cura post-angioplastica
Fonte: insalutenews.it
Lascia un commento