“A fronte di un rischio di eventi avversi gravi, come un’emorragia maggiore, ben quantificabile e rilevante, e di un beneficio non dimostrato in termini di riduzione del rischio tromboembolico, comunque assai basso, la prescrizione a scopo preventivo di farmaci antitrombotici nei soggetti sottoposti a vaccinazione è fortemente sconsigliata. Resta inteso che tali farmaci potranno essere continuati nei pazienti già in trattamento”.
A evidenziarlo è un documento di approfondimento del Gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi esperti in patologie della coagulazione sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione anti-Covid con AstraZeneca e Johnson & Johnson, nominato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Secondo il Gruppo, inoltre, “va sottolineato che non ci sono evidenze scientifiche a supporto dell’ipotesi che l’acido acetilsalicilico (Asa) o e le eparine a basso peso molecolare (Ebpm) sono efficaci nel ridurre il rischio di questi rarissimi eventi trombotici nei soggetti sottoposti a vaccinazione contro Covid-19 con Vaxzevria”.
- Cancro, nuovo esame del sangue facilita la diagnosi precoce
- Rinnovo Contratto Sanità 2022-2024, Nursing Up: “Non firmare? Per noi una scelta di coerenza e coraggio”
- Gettonisti: fenomeno in crescita anche tra gli oss
- Infermiere di famiglia in Asl Toscana Sud Est: oltre 400mila visite a domicilio in un anno
- Taranto, paziente psichiatrico cade da una balaustra dell’ospedale e muore: indagati die medici e due infermieri
Fonte: insalutenews.it
Lascia un commento