“A fronte di un rischio di eventi avversi gravi, come un’emorragia maggiore, ben quantificabile e rilevante, e di un beneficio non dimostrato in termini di riduzione del rischio tromboembolico, comunque assai basso, la prescrizione a scopo preventivo di farmaci antitrombotici nei soggetti sottoposti a vaccinazione è fortemente sconsigliata. Resta inteso che tali farmaci potranno essere continuati nei pazienti già in trattamento”.
A evidenziarlo è un documento di approfondimento del Gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi esperti in patologie della coagulazione sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione anti-Covid con AstraZeneca e Johnson & Johnson, nominato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Secondo il Gruppo, inoltre, “va sottolineato che non ci sono evidenze scientifiche a supporto dell’ipotesi che l’acido acetilsalicilico (Asa) o e le eparine a basso peso molecolare (Ebpm) sono efficaci nel ridurre il rischio di questi rarissimi eventi trombotici nei soggetti sottoposti a vaccinazione contro Covid-19 con Vaxzevria”.
- Palinuro (Salerno), fa esplodere petardo per svegliare soccorritore che dorme: sospeso medico “burlone” del 118
- Verona, arriva il nuovo dispositivo wireless anti-aggressione: più sicurezza in pronto soccorso
- Lombardia, Tar boccia “scorciatoia” regionale su titoli esteri per medici: accolti i ricorsi di Fnomceo e Omceo Milano
- Umbria, massiccia adesione al concorso per infermieri: 3mila candidati per 124 posti
- Atrofia muscolare spinale (SMA): identificate varianti genetiche rare, fondamentali per diagnosi e terapie
Fonte: insalutenews.it
Lascia un commento