Un telegramma inviato dalla Federazione Ipasvi, Collegi ostetriche, Tsrm e Conaps al presidente del Senato Grasso, al premier Gentiloni, al ministro Lorenzin e a tutte le forze politiche per sollecitare la rapida calendarizzazione del ddl per la riforma degli ordini
“Non ci si può fermare a un metro dal traguardo” . Così i rappresentanti delle 22 professioni sanitarie chiedono con forza l’approvazione definitiva del Ddl Lorenzin, licenziato – in tempi da record – in commissione Igiene e Sanità al Senato.
“Non è accettabile che un provvedimento di questa portata sia ancora una volta messo da parte” dichiarano Mangiacavalli, Vicario, Beux e Bortone.
Un’attesa lunga oltre dieci anni che sembra non dover mai finire: il Ddl Lorenzin sembra sia “in coda” al biotestamento, allo ius soli, ma rischia di esserlo anche rispetto alla riforma del regolamento del Senato, al Ddl sui testimoni di giustizia, al Ddl sugli orfani di femminicidio, al Ddl anti jihad, senza contare che intanto la legge di Bilancio tornerà quasi sicuramente a Palazzo Madama in seconda lettura.
E se il Senato dovesse ritoccare il testo sotto le pressioni di medici, farmacisti e veterinari si rischia davvero il rinvio a inizio anno quando, con le elezioni a un passo e quindi senza i tempi tecnici per un ulteriore passaggio a Montecitorio, il Ddl finirebbe per arenarsi per l’ennesima volta negli ultimi dieci anni.
Si tratta di un provvedimento inseguito da anni dagli oltre un milione di professionisti sanitari e dai cittadini per una molteplice questione di interesse sanitario.
Una riforma del sistema ordinistico in sanità che arriva dopo 70 anni, che eleva i collegi in ordini per effetto del processo di riforma delle professioni, istituisce gli albi per le professioni che ne siano prive e fa entrare nella grande famiglia delle professioni sanitarie psicologi, biologi, chimici, fisici.
“Signor presidente del Senato, signori senatori capigruppo, signor presidente del Consiglio dei ministri, signora ministra della Salute, l’as 1324 – b è stato licenziato dalla XII Commissione del Senato e ora attende di essere votato in aula. Sarebbe assai significativo calendarizzare quanto prima il provvedimento. Una riforma attesa da molti anni non può fermarsi a un metro dal traguardo.
Confidiamo nella giusta attenzione istituzionale verso tale bisogno normativo, nell’interesse sia del mondo professionale che dei cittadini quale strumento fondamentale anche per la lotta contro ogni forma di abusivismo professionale in ambito sanitario”, scrivono invece nel loro telegramma Barbara Mangiacavalli, Maria Vicario (presidente Fncp Ostetriche), Alessandro Beux (presidente Fncp Tsrm) e Antonio Bortone (presidente Conaps).
Confidiamo, pertanto nella giusta attenzione istituzionale affinché questa normativa concluda il suo iter nei prossimi giorni.
Redazione NurseTimes
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