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Un’Infermiera nasce per essere Infermiera, non permetterò ad una carrozzina di impedirmi di esserlo

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Un’infermiera di 33 anni è diventata la prima professionista ad avere l’opportunità di lavorare in un reparto del Sistema Sanitario Nazionale britannico su una sedia a rotelle

Michelle Quested, 33 anni, ha perso l’uso delle gambe in un incidente stradale.

Ma la donna si è da subito dimostrata molto determinata non permettendo alla propria disabilità di ostacolare la propria attività clinica presso il Birmingham Children’s Hospital.

Ha apportato modifiche alla propria carrozzina per un costo totale di 1800 £ per essere in grado di lavorare in corsia.

È stata aiutata anche dal Cavell Nurses Trust, che le ha permesso di tornare più velocemente nella propria unità operativa di Cardiologia Pediatrica e Neonatale.

Non ho mai trovato altri casi come il mio nel Regno Unito, nonostante le numerose ricerche“, racconta la ragazza.

Ma un Infermiera nasce per essere Infermiera, ed io non permetterò ad una sedia a rotelle di impedirmi di esserlo“.

Dopo essersi laureata in Infermieristica nel 2004, ha iniziato a lavorare presso l’attuale ospedale pediatrico.

È stata coinvolta in un terribile incidente stradale nel 2010 subendo la frattura di 4 dischi vertebrali ed una lesione midollare.

Michelle racconta: “Dopo l’incidente sono stata in grado di camminare per circa un mese, pur provando molto dolore. Non diedi molta importanza a questo sintomo perché il mal di schiena è tipico negli Infermieri.

Pochi giorni dopo ho iniziato a perdere la sensibilità nelle gambe. Mi è capitato trovandomi a lavoro e iniziai a non sapere cosa fare.

Il dolore alla schiena è diventato straziante. Sono passata da poter camminare normalmente alla paraparesi in 24 ore.”

La donna è stata sottoposta ad intervento chirurgico e mesi di riabilitazione, ma nonostante ciò è riuscita a muovere solo l’alluce del piede destro. Fu allora che uno specialista le comunicò che non sarebbe più stata in grado di camminare.

Dopo questa discussione schietta la Quested decise di diventare “la miglior guidatrice di sedia a rotelle che avrebbe potuto essere“, decidendo di tornare a lavorare in reparto.

Fece il suo ritorno nel mondo del lavoro nel mese di maggio 2011, esattamente 11 mesi dopo l’incidente, venendo impiegata in università come tutor didattica.

Ma dopo un anno lontano dal reparto, il bisogno di poter assistere i pazienti divenne insostenibile. L’infermiera iniziò a ricercare come poter tornare a lavorare in reparto.

Dopo aver effettuato le necessarie modifiche alla carrozzina, è tornata in prima linea nel mese di Marzo 2016.

C’è voluta molta determinazione per andare di nuovo in reparto, ma sono stata così felice di poter riprendere il mio ruolo” racconta la Quested.

Qualora i bimbi mi chiedano per quale motivo io sia in carrozzina, io dico loro di avere le gambe deboli, proprio come loro hanno un cuore debole. Questo esempio aiuta loro a comprendere come non debbano essere turbati dalla loro condizione di salute.”

Simone Gussoni

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