L’esperto: “Le dimensioni più piccole e la flessibilità di questi robot potrebbero consentire un approccio completamente nuovo in endoscopia e microchirurgia”
Un presidio molto piccolo e morbido, fiero rappresentante di una nuova generazione di robot, si propone di rivoluzionare la chirurgia, permettendo ai medici di utilizzare un approccio innovativo e di arrivare in spazi molto ristretti.
Trattasi di una sorta di piccolo aracnide, un mini robot a otto zampe, ispirato al coloratissimo ragno pavone australiano e realizzato dai ricercatori dell’Harvard University (Stati Uniti).
La caratteristica fondamentale di questo presidio è la sua morbidezza: il processo grazie a cui è stato creato, descritto su ‘Advanced Material‘, prevede infatti l’unione di strati di gomma siliconica per creare il flessibilissimo corpo del robot, a cui viene aggiunta un’innovativa metodica per controllarne il movimento e le azioni (tramite l’iniezione di particolari fluidi).
Tale processo è stato chiamato “origami microfluido per dispositivi pneumatici/idraulici riconfigurabili” o Morph. Come spiega uno dei responsabili della ricerca, Robert Wood, “il team ha tagliato 12 strati di silicone elastico e poi li ha uniti per creare il corpo trasparente, all’incirca delle dimensioni di una moneta da un penny”.
Il bioingegnere Donald Ingber, direttore e fondatore dell’istituto Wyss dell’Università di Harvard, altresì, sottolinea: “L’approccio Morph potrebbe aprire il campo della robotica soft agli scienziati che si concentrano sulle applicazioni mediche, dove le dimensioni più piccole e la flessibilità di questi robot potrebbero consentire un approccio completamente nuovo in endoscopia e microchirurgia”.
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