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Un infermiere per 120 pazienti: Punto Service di nuovo nella bufera

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Un Infermiere per 120 pazienti: Punto Service di nuovo nella bufera
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Protesta dei lavoratori per la carenza di personale  e per i carichi di lavoro disumani.

Piovono nuove accuse nei confronti della società Punto Service. Dopo il caso degli appalti truccati riguardanti decine di strutture per anziani, questa volta sono i dipendenti a denunciare: «Di notte appena quattro operatori sociosanitari per persone non autosufficienti. Così non si va avantiQuello che contestiamo oggi è la mancanza di personale, unita agli eccessivi carichi di lavoro. Qui ci sono 180 ospiti e la notte c’è un solo infermiere per tutti loro, più quattro operatori sociosanitari. In certi momenti, di giorno, c’è un infermiere ogni 120 ospiti, spesso non autosufficienti. Così non si può più andare avanti. Lo diciamo da sempre, ma non ci hanno mai ascoltato, e alla fine ci siamo decisi a protestare».

Residenza Il Porto.

I dipendenti della cooperativa Punto Service in servizio presso la residenza per anziani Il Porto di via Torre Pellice hanno scioperato per tutto il giorno. Hanno organizzato anche una sorta di festa-presidio, proprio davanti alla struttura nella quale sarebbero applicate queste condizioni illecite e disumane. «Purtroppo anche l’ultimo tentativo di arrivare a un accordo è andato a vuoto – racconta Alessandro Zanetti, rappresentante della Cub -. Venerdì era in programma un incontro in prefettura con l’azienda, ma non si è presentato nessuno».

Un’offerta lavorativa di Punto Service.

Secondo gli operatori del settore, la carenza di personale sarebbe secondaria alla “regola dei minutaggi”, applicata in seguito a una delibera del 2012 della Regione Piemonte. Tale ordinanza stabilisce il numero di minuti di assistenza giornaliera ai quali hanno diritto i pazienti nelle strutture residenziali. «Il problema è che le aziende marciano su questa norma nel tentativo di contenere ancora di più i costi», prosegue Zanetti.

A Punto Service viene contestato anche dal sindacato di aver tentato di impedire lo sciopero. La direzione amministrativa avrebbe provato a precettare più personale di quello previsto per una normale giornata lavorativa, in occasione dell’ultimo sciopero. «Noi comunque non molliamo – ribattono i rappresentanti del sindacato -. Porteremo il caso di questi lavoratori all’attenzione del Comune di Torino e delle istituzioni che vigilano sul diritto allo sciopero nei servizi pubblici essenziali».

Simone Gussoni

 

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