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Tumori: nuove speranze da due studi sulle cellule T

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Tumori: nuove speranze dagli studi sulle cellule T
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Due studi condotti da ricercatori del La Jolla Institute for Immunology indagano sulla possibilità di sviluppare vaccini che sfruttano la sinergia tra cellule TCD4+ e T CD8+ per distruggere tumori di grandi dimensioni.

Gli scienziati stanno cercando di identificare una serie di mutazioni chiamate “neoantigeni”, che aiutano il sistema immunitario a distinguere le cellule tumorali da quelle normali, con l’obiettivo di sviluppare terapie anticorpali efficaci contro i tumori.

In particolare, un team del La Jolla Institute for Immunology, guidato dal professor Stephen Schoenberger, sta conducendo uno studio sulle cellule T CD4+ del sistema immunitario e su come rilevano i neoantigeni. Di recente questi ricercatori hanno pubblicato due studi che mostrano come potenziare sia le cellule T CD4+ che le cellule T CD8+ per combattere il cancro. Ciò potrebbe portare allo sviluppo di nuovi vaccini, che sfruttano la sinergia tra questi due tipi di cellule T per distruggere tumori di grandi dimensioni.

Un primo studio, pubblicato su Nature Immunology, ha dimostrato come le cellule T CD4+ che riconoscono una singola mutazione possano guidare una risposta diversificata delle cellule T CD8+ per sradicare i grandi tumori consolidati. I ricercatori hanno testato le cellule T che riconoscono la mutazione per “avidità”, scoprendo che le cellule T CD4+ specifiche del neoantigene possono mediare il loro effetto attraverso una gamma di affinità.

Inoltre hanno scoperto che le risposte più efficaci si sono verificate quando le cellule T CD4+ trasferite sono state indotte a svilupparsi in cellule T CD4+ simili alla memoria delle cellule staminali. Tali risultati saranno tradotti in studi clinici nel prossimo futuro.

In un secondo studio, pubblicato invece sul Journal of Clinical Investigation (JCI), Schoenberger e colleghi hanno dimostrato come una nuova strategia vaccinale può indurre le cellule T CD4+ e le cellule T CD8+ a lavorare insieme per distruggere tumori grandi e aggressivi in ​​un modello murino.

Full text dell’articolo pubblicato su Nature Immunology

Full text dell’articolo pubblicato su JCI

Redazione Nurse Times

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