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Tumore al seno: l’importanza dello screening per la diagnosi precoce

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Tumore al seno: l'importanza dello screening per la diagnosi precoce
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Lo screening per la diagnosi precoce del tumore al seno si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni due anni.

I dati del report I numeri del cancro in Italia 2022 confermano che il tumore al seno è la neoplasia più frequente nelle donne. Il rapporto stima, per l’anno 2022, 55.700 nuove diagnosi, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020. Negli ultimi decenni si è registrato un costante aumento di frequenza di diagnosi, accompagnata, però, da una riduzione della mortalità.

Ciò è stato possibile anche grazie alla sempre più ampia diffusione della diagnosi precoce, che ha permesso di aumentare il numero di tumori identificati ai primi stadi di sviluppo, quando il trattamento ha maggiori probabilità di essere efficace e meno invasivo.

L’esame di screening

Come detto, lo screening prevede, per le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, una mammografia ogni due anni. In alcune regioni si sta sperimentando l’efficacia in una fascia di età più ampia, quella compresa tra i 45 e i 74 anni. La mammografia è un esame radiologico della mammella, efficace per identificare  precocemente i tumori del seno, in quanto consente di identificare i noduli, anche di piccole dimensioni, non ancora percepibili al tatto. I programmi organizzati di screening prevedono che l’esame sia eseguito visualizzando la mammella sia dall’alto verso il basso che lateralmente. 

Gli esami di approfondimento

Ogni donna che presenta una mammografia con esito dubbio o sospetto è invitata a eseguire ulteriori esami di approfondimento, che possono essere una mammografia con ingrandimento di dettagli, una mammografia con proiezioni accessorie, un’ecografia mammaria, un agoaspirato per esame citologico o una biopsia per esame istologico, altro (risonanza magnetica, galattografia, etc.) o una visita senologica.

A conclusione degli esami di approfondimento il medico consegna alla donna una risposta con i dettagli del percorso di assistenza che può prevedere:

  • invito a effettuare la mammografia di screening alla scadenza prevista dal programma in caso di esito negativo/normalità;
  • sorveglianza con controllo ravvicinato: la donna viene invitata ad effettuare controlli con maggiore frequenza;
  • in caso di esito positivo (diagnosi di tumore) la donna viene indirizzata a effettuare un trattamento e le vengono date le informazioni necessarie a proseguire il percorso di assistenza.

Istruzioni per l’uso

I programmi di screening prevedono l’invito attivo della donna nella fascia d’età indicata alla scadenza dei periodi stabiliti e secondo le modalità previste dal programma regionale (in genere la donna riceverà una lettera di invito dalla Asl di appartenenza per concordare le modalità e la data di esecuzione dell’esame).

Redazione Nurse Times

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