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Triplo screening per prevenzione mortalità: lo studio

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Triplo screening per prevenzione mortalità: lo studio
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Incoraggianti gli esiti degli esami seriali, mirati a prevenire ipertensione arteriosa, aneurisma dell’aorta addominale e arteriopatia periferica. Lo rivela una ricerca danese condotta su 50mila uomini di età compresa tra  65 e 74 anni.

L’Istituto Superiore della Sanità (I.S.S.) definisce prevenzione come “insieme di attività, azioni e interventi attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie. In relazione al diverso tipo e alle finalità perseguibili si distinguono tre livelli di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria

La diagnosi precoce di malattie, la loro individuazione in fase asintomatica e la loro identificazione mediante arresto della progressione e/o guarigione, si effettua mediante programmi di screening. Eseguire uno screening vuole dire anticipare mediante esami o procedure interventistiche mirate, l’insorgenza di una malattia. Emblematico esempio è la potenziale riduzione della mortalità degli uomini di età compresa tra i 65 e i 74 anni, grazie a uno screening seriale (triplo screening) di ipertensione arteriosa, aneurisma dell’aorta addominale e arteriopatia periferica. Uno studio danese ne avvalora la tesi.

Nello studio, chiamato VIVA, sono stati esaminati 50mila uomini tra i 65 e i 74 anni. con endpoint primario rappresentato dalla mortalità totale valutata a cinque anni dalla randomizzazione. Lo screening dell’arteriopatia periferica si basa sulla valutazione dell’indice di misurazione caviglia- braccio (ABI). Lo screening degli aneurismi dell’aorta addominale è effettuato tramite esame ecografico (sensibilità del 95% e specificità quasi del 100%). Una revisione Cochrane conclude che lo screening suddetto riduce la mortalità specifica negli uomini di età compresa tra 65 e 79 anni.

Qualora sia riscontrato un aneurisma dell’aorta addominale o un’ arteriopatia periferica o un’ipertensione Arteriosa, i soggetti sottoposti a screening vanno sottoposti a terapia medica mirata o a strategia chirurgica (per l’aneurisma addominale con diametro >5cm). I risultati sono incoraggianti poiché, dopo il follow up medio durato quattro anni e mezzo, si è visto che la mortalità totale è del 10,2%. Lo studio è stato condotto anche da personale infermieristico specializzato e il tempo di esecuzione dello screening richiede in media dieci minuti di tempo.

La prevenzione secondaria risulta essere la pietra miliare per la riduzione della mortalità in soggetti con le precedenti affezioni. Si evidenzia infine che:

  • Nonostante i notevoli progressi scientifici raggiunti in ambito anestesiologico-rianimatorio e adeguate linee guida, ancora oggi il tasso di mortalità globale per
    la rottura di aneurisma aorta addominale non sembra essere significativamente diminuito negli ultimi cinquant’anni: rappresenta la tredicesima causa di morte nei paesi industrializzati.
  • Il 30-35% dei pazienti affetti da arteriopatia periferica AAII presenta una coronaropatia e il blocco o la limitazione nella deambulazione (claudicatio), che sono spie di una probabile malattia aterosclerotica e coronarica (una arteriopatia associata ad alterazioni coronariche si ritrova nel 7-10% dei casi).


CALABRESE Michele

Fonti:

https://www.iss.it

Lancet 2002;  The Multicentre Aneurysm Screening Study Group. The Multicentre Aneurysm Screening Study (MASS) into the effect of abdominal aortic aneurysm screening on mortality in men: a randomised controlled trial. 360:1531-1539

https://www.pillole.org

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