Home Massimo Randolfi Trigemino, Piencing linguale e atipica nevralgia. Caso clinico.
Massimo Randolfi

Trigemino, Piencing linguale e atipica nevralgia. Caso clinico.

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La nevralgia del trigemino è una sindrome dolorosa cronica che colpisce il nervo trigemino, o quinto nervo cranico, uno dei nervi più grandi della testa. È un disturbo che causa episodi dolorosi intensi, sporadici e improvvisi, che possono durare pochi secondi come alcuni minuti. Tali attacchi possono avvenire in rapida successione e l’intensità del dolore può risultare inabilitante sia a livello fisico sia a livello mentale

Il nervo ha tre branche che trasmettono gli stimoli sensoriali dalla parte inferiore, mediana e superiore del volto, così come dalla cavità orale, al cervello. Il nervo oftalmico, ossia la branca superiore, trasporta le sensazioni al cuoio capelluto, alla fronte e alla parte anteriore della testa. Il nervo mascellare, ossia la branca di mezzo, attraversa la guancia, la parte superiore della mascella, il labbro superiore, i denti, le gengive e il lato del naso.

La branca inferiore è costituita dal nervo mandibolare, che attraversa la parte inferiore della mascella, i denti, le gengive e il labbro inferiore. Più di una branca può essere interessata dal disturbo. La causa presunta della nevralgia del trigemino è la pressione esercitata da un vaso sanguigno sul nervo nel punto in cui questo esce dal tronco encefalico. Questa pressione probabilmente causa il danneggiamento della guaina mielinica, la fascia protettiva che circonda il nervo. La nevralgia del trigemino può essere legata al normale processo d’invecchiamento, quando i vasi sanguigni tendono ad allungarsi e possono allentarsi e pulsare contro un nervo. I fattori di rischio suggeriscono che è più frequente tra chi ha superato i cinquant’anni, ma può colpire a qualunque età.

  1. È più diffusa tra le donne che tra gli uomini.
  2. Sembra anche che il disturbo sia ereditario, forse a causa dell’ereditarietà nella configurazione dei vasi sanguigni.

La nevralgia del trigemino è caratterizzata da attacchi dolorosi improvvisi e lancinanti, simili a volte a una scossa elettrica, che di solito si avvertono su un lato della mascella o della faccia. Il dolore può anche coinvolgere entrambi i lati del viso, ma non allo stesso momento. Gli attacchi, che generalmente durano alcuni secondi e si possono anche ripetere in rapida successione, vanno e vengono nel corso della giornata. Episodi di questo genere possono durare giorni, settimane e anche mesi, e poi sparire per mesi o addirittura anni.

Nei giorni che precedono un attacco alcuni pazienti possono sperimentare sensazioni di formicolio e di intorpidimento, oppure un dolore acuto e in qualche modo prolungato. Gli attacchi possono essere scatenati dalla vibrazione o dal contatto con la guancia (ad esempio quando ci si rade, o si lava la faccia, o ci si trucca), oppure lavandosi i denti, mangiando, bevendo, parlando o per l’esposizione al vento. Il dolore può riguardare una piccola area del volto o essere più diffuso. Solo in rari casi le fitte di dolore si verificano di notte, quando il paziente dorme.

Per la diagnosi non esiste un esame specifico in grado di diagnosticare la nevralgia del trigemino: la diagnosi di solito si basa sulla storia medica del paziente e la descrizione dei sintomi, su un esame clinico e su una visita neurologica accurata. Esistono infatti altri disturbi in grado di provocare dolori simili alla volto, come la nevralgia posterpetica o altre sindromi come la cefalea a grappolo. Una lesione al trigemino (magari come conseguenza di un intervento chirurgico al naso, alla bocca, oppure di un infarto o di un forte trauma al viso) è in grado di produrre un dolore neuropatico, che può essere sordo e fastidioso, oppure un bruciore continuo. Dal momento che i sintomi si sovrappongono,è difficile giungere a una diagnosi corretta. La terapia si basa su farmaci anticonvulsivanti, usati per bloccare il firing neuronale, sono spesso utili nel trattamento della nevralgia del trigemino. Tra questi ci sono la carbamazepina , l’oxcarbazepina, il topiramato, la fenitoina, il clonazepam, la lamotrigina e l’acido valproico.

Anche il gabapentin o il baclofene possono essere usati come coadiuvanti nel trattamento della nevralgia e possono essere somministrati in combinazione con altri anticonvulsivanti. Gli antidepressivi triciclici come l’amitriptilina o la nortriptilina vengono utilizzati quando il dolore viene descritto come “costante”o “bruciore”. Gli analgesici classici o gli oppiacei di solito non sono di grande aiuto nel trattare le fitte ricorrenti causate dalla NT. Se i farmaci non riescono ad alleviare il dolore oppure producono effetti collaterali intollerabili come stanchezza eccessiva, allora si può raccomandare l’intervento chirurgico. L’intervento che si esegue è la rizotomia cioè l’intervento in cui, per poter bloccare il dolore, vengono distrutte fibre nervose accuratamente selezionate. La rizotomia per la nevralgia del trigemino può causare una menomazione sensoriale di entità variabile e l’intorpidimento facciale.

La decompressione microvascolare è il tipo di intervento più invasivo per la nevralgia del trigemino, ma presenta le minori probabilità di ricomparsa del dolore. Quest’intervento, per il quale occorre il ricovero in ospedale, è eseguito in anestesia generale. Al paziente viene praticata una piccola incisione dietro l’orecchio. Il chirurgo osserva il nervo trigemino al microscopio e riesce a spostare i vasi sanguigni che lo comprimono, infine colloca un cuscinetto tra il nervo e i vasi sanguigni. La neurectomia, che consiste nel recidere parte del nervo, può essere eseguita durante l’intervento di decompressione microvascolare, se non viene trovato alcun vaso sanguigno che comprime il nervo trigemino.

Caso clinico:

Il piercing irrita i nervi . Alcuni ricercatori italiani hanno riportato il caso di una ragazza a cui è stata diagnosticata una nevralgia trigeminale atipica causata dal piercing sulla lingua. Il singolare caso è apparso sulle pagine dell’ultimo numero della rivista Journal of the American Medical Association.
La ragazza, una diciottenne, si è rivolta ai medici del dipartimento di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata di Roma, lamentando dolori nelle regioni mascellari e mandibolari. Nel descrivere il dolore la ragazza ha precisato che soffriva da circa due mesi di un dolore costante al viso al quale si sovrapponevano delle scariche di dolore acuto della durata tra i 10 e i 30 secondi che ricorrevano tra le 20 e le 30 volte al giorno.
Questo tipo di sintomi sono compatibili con la diagnosi di nevralgia del trigemino; i medici del San Giovanni, infatti, hanno sottoposto la ragazza alla terapia appropriata. La paziente ha avuto un miglioramento nelle prime settimane della cura, salvo ritornare ad avere gli stessi disturbi. A quel punto l’illuminazione: la ragazza aveva un piercing alla lingua che aveva fatto circa un mese prima dell’insorgenza del disturbo neurologico. Rimosso il piercing la ragazza non ha più avvertito i dolori tipici della nevralgia del trigemino. In letteratura questo è il primo caso riportato di un legame tra la presenza di piercing sulla lingua e l’insorgenza di nevralgia del trigemino.

CALABRESE Michele

Sitografia e Bibliografia:

www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed

www.farmacoecura.it

 

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