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Tribunale di Roma: vittoria per le infermiere sanzionate per non aver dato la colazione

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Il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza a favore di quattro infermiere sanzionate per aver dato la colazione in ritardo ai pazienti, decisione che segna una vittoria dell’AADI (Associazione Avvocatura degli Infermieri) contro le misure disciplinari ritenute ingiuste.

Il caso

Durante una mattinata, a causa dell’assenza di tutti gli operatori socio-sanitari (O.S.S.), le infermiere hanno dovuto fronteggiare una situazione critica: la preparazione e la consegna della colazione ai pazienti. Quando è stato chiesto l’intervento di un ausiliario per supportare il servizio, questi ha rifiutato, sostenendo che non rientrava nelle sue mansioni. Le infermiere, pur dando priorità alla terapia e alle altre attività infermieristiche, hanno comunque provveduto a consegnare la colazione, anche se in ritardo.

La sanzione e la difesa

La direzione generale, insieme a quella infermieristica, aveva deciso di contestare il comportamento delle quattro infermiere, sanzionandone pesantemente tre e censurandone una, in seguito alle critiche mosse dal sindacato. Tuttavia, le infermiere, supportate dall’Associazione Avvocatura Degli Infermieri (AADI), hanno fatto ricorso al Tribunale per contestare la sanzione, sostenendo che il ritardo nella consegna della colazione non poteva essere imputato a loro.

Motivazioni della sentenza

Il Tribunale, con sentenza del 14 marzo 2025, ha assolto le infermiere basandosi su diversi elementi fondamentali:

  • Adempimento contrattuale: la garanzia della colazione ai pazienti ricade sulla struttura sanitaria e non sulle singole infermiere, le quali hanno operato secondo le proprie priorità professionali.
  • Professionalità intellettuale: le infermiere non possono essere costrette a svolgere mansioni accessorie e inferiori rispetto alle loro competenze, se non in situazioni di reale necessità e urgenza.
  • Gestione del personale: Le assenze programmate degli O.S.S. non rappresentano un’emergenza tale da giustificare il coinvolgimento delle infermiere in mansioni accessorie, responsabilità che spetta al datore di lavoro.
  • Responsabilità datoriale: La gestione inefficace del personale è una responsabilità della direzione, non dei lavoratori.
  • Mansioni accessorie: Le mansioni accessorie, pur se rare, rimangono vietate per le professioni intellettuali, salvo casi eccezionali.

La decisione del Tribunale ribadisce il principio secondo cui le responsabilità organizzative e gestionali devono essere sostenute dalle strutture sanitarie, esonerando i professionisti dal compito di coprire carenze non attribuibili a loro. Una sentenza che, oltre a tutelare le infermiere, riafferma l’importanza di una gestione oculata e responsabile all’interno delle aziende sanitarie.

Questa vittoria, attesa e sostenuta dall’AADI, rappresenta un importante precedente per il riconoscimento dei diritti dei professionisti infermieri, che devono poter concentrarsi sulle attività cliniche senza essere penalizzati per carenze organizzative.

Redazione Nurse Times

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