Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del consigliere della Provincia autonoma di Trento, Claudio Cia. In allegato il testo del disegno di legge e della relazione accompagnatoria.
Il consigliere della Provincia autonoma di Trento, Claudio Cia (foto), ha depositato un disegno di legge per la riduzione delle liste d’attesa. Un tema sempre più attuale, tanto che negli scorsi giorni anche i sindacati si sono espressi favorevolmente all’ampliamento degli orari di visita per diminuire i tempi di attesa, arrivando a proporre anche l’eliminazione dell’attività privata intaramoenia (Uil Trentino). Questo ddl vuole introdurre strumenti nuovi per raggiungere l’obiettivo della riduzione delle liste d’attesa, seppur con modalità meno drastiche e più flessibili. I punti principali del disegno di legge sono così riassunti:
- Apertura, oltre il normale orario, di almeno un presidio sanitario per almeno una sera a settimana, e almeno due domeniche al mese, allo scopo di aumentare il tempo dedicato all’erogazione di prestazioni sanitarie in regime convenzionato(con la ricetta/impegnativa del medico).
- Monitoraggio e pubblicazione dei tempi di attesadelle prestazioni sanitarie, distinti per ogni struttura pubblica e privata convenzionata, ospedaliera e distrettuale.
- Istituzione del responsabile unico aziendale delle liste d’attesa (RULA), che risponde dell’attuazione e del raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano per il contenimento dei tempi di attesa e delle attività di monitoraggio e pubblicazione dei dati.
- Sospensione dell’attività libero professionale intramuraria, laddove vi sia un divario eccessivo tra i tempi di attesa in libera professione intramoenia e i tempi di attesa in regime convenzionato. La sospensione viene revocata allorquando i tempi di attesa della prestazione in regime convenzionato tornino a essere compatibili con quelli necessari in regime libero-professionale.
- Attribuzione al difensore civico della funzione diGarante per il diritto alla salute.
Il disegno di legge presentato è nato da un’analisi dei tempi di risposta della sanità trentina, con particolare riferimento alle liste di attesa. È emerso che, nel triennio 2015-2017, i giorni di attesa mediana e ancor più i giorni di attesa media si sono allungati. In particolare, l’analisi comparativa dei dati forniti dall’Azienda sanitaria nel triennio 2015-2017 evidenzia una generale dilatazione dei tempi di attesa delle prestazioni specialistiche ambulatoriali.
Il progressivo peggioramento dell’offerta sanitaria pubblica, anche a causa della cattiva programmazione sanitaria, ha di fatto aumentato il ricorso all’attività libero-professionale. Anche nel contesto trentino, l’esperienza insegna che, a fronte di lunghi tempi di attesa nel pubblico, in regime di libera professione i tempi sono corti, se non cortissimi: se vai con la ricetta rossa della sanità pubblica, aspetti mesi; se paghi il medico in libera professione intramuraria, sono sufficienti pochi giorni di attesa; in regime di extramoenia (libera professione esercitata dai medici fuori dalle strutture ospedaliere pubbliche), anche poche ore.
È evidente che tale situazione non è tollerabile, posto che chi paga le tasse ha diritto a ricevere prestazioni adeguate e tempestive. Risulta pertanto opportuno intervenire, cercando una possibile soluzione a questa vera e propria discriminazione di trattamento tra chi può spendere danari nella libera professione sanitaria e chi invece è costretto ad attendere i tempi biblici della sanità pubblica.
Redazione Nurse Times
ALLEGATO 1: Testo completo del disegno di legge
ALLEGATO 1: Testo completo della relazione accompagnatoria
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