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Radiazione Venturi, la Regione Emilia Romagna ricorre alla Corte costituzionale

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Caso Venturi, l’opinione del Coordinamento Opi Emilia Romagna
SERGIO VENTURI ASSESSORE EMILIA ROMAGNA
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Sollevato il conflitto di competenza in merito al provvedimento disciplinare assunto dall’Ordine dei medici di Bologna.

La Regione Emilia Romagna ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro la radiazione dall’Ordine dei medici di Bologna dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, sollevando un conflitto di competenza alla luce della “invasione della sfera di autonomia costituzionalmente riservata alla Regione”, in particolare in materia di tutela della salute.

Il provvedimento disciplinare è stato infatti adottato sulla base di un giudizio relativo a decisioni di Venturi come amministratore pubblico, e non come medico, e su atti della Giunta regionale, organo politico-amministrativo collegiale di cui l’assessore fa parte e la cui azione non può essere condizionata dal pronunciamento di un Ordine professionale. Il ricorso chiede quindi l’annullamento della radiazione, considerato che sul tema non sono intervenuti la Presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute, ai quali la Giunta regionale si era rivolta nelle scorse settimane per chiedere “l’adozione di ogni atto opportuno e necessario a ripristinare la legalità violata”.

Il provvedimento di radiazione aveva riguardato atti compiuti dall’assessore Venturi nell’ambito del procedimento di formazione di una delibera della Giunta. Delibera con cui, nel 2016, l’esecutivo regionale aveva dato mandato alla direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute di approvare le linee guida destinate alle aziende sanitarie regionali per ciò che riguarda i protocolli di impiego del personale infermieristico nei servizi di emergenza sanitaria.

Per la Giunta regionale, la radiazione di Venturi – quale atto conclusivo dell’udienza disciplinare del 30 novembre 2018, adottato dalla Commissione disciplinare medica dell’Ordine provinciale dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Bologna – rappresenta “una interferenza priva di qualsiasi base legislativa nelle determinazioni inerenti alla sfera di autonomia costituzionalmente attribuita alla Regione in materia di ‘tutela della salute’ e, in particolare, nelle specifiche funzioni di organizzazione del servizio sanitario nazionale e dei servizi di emergenza”.

Inoltre la Regione evidenzia nel proprio ricorso “la carenza di potere (anche disciplinare) e la pretesa del suo esercizio, che nel caso in questione si traducono in una alterazione dell’ordine costituzionale delle competenze”. La decisione di intervenire sull’assessore Venturi, per la Giunta, “comporta l’invasione della sfera di autonomia costituzionalmente riservata alla Regione, alla quale esclusivamente spetta l’esercizio delle funzioni che l’Ordine provinciale ha inteso condizionare”.

La vicenda

La decisione dell’Ordine dei Medici di Bologna si riferisce alla delibera della Giunta regionale 11 aprile 2016, n. 508 che è stata adottata in applicazione di norme statali sulla valorizzazione delle professionalità di tutto il personale della sanità e di un Atto di intesa intervenuto tra lo Stato e tutte le Regioni italiane. La delibera della Regione assegna agli infermieri compiti applicativi, mentre riserva ai medici tutte le funzioni decisorie. Un atto che ha carattere di indirizzo, e rimette ai professionisti della sanità tutti gli atti di indicazione dei presupposti di applicazione, delle procedure e metodi di applicazione. Prima che le decisioni divenissero operative, la Regione aveva attivato tavoli di lavoro e di consultazione, con la partecipazione dei rappresentanti del mondo delle professioni sanitarie.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.ilpiacenza.it

 

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