Home Cittadino Tatuaggi: come rimuoverli e con quali rischi
CittadinoEducazione Sanitaria

Tatuaggi: come rimuoverli e con quali rischi

Condividi
Tatuaggi: come rimuoverli e con quali rischi
Condividi

Mentre in passato i tatuaggi erano considerati permanenti, adesso è possibile rimuoverli con differenti interventi di medicina estetica. La rimozione si può effettuare mediante laser, dermoabrasione, peeling chimici o intervento chirurgico. Quest’ultimo può essere necessario quando il tatuaggio compromette la qualità della vita o crea disagi, anche di natura psicologica.

Molti chirurghi, tuttavia, affermano che una rimozione dei tatuaggi completa non sia possibile, in quanto l’efficacia del trattamento scelto dipende da diverse variabili: dimensione del tatuaggio, colori utilizzati, posizione del tatuaggio, età. Considerato che ogni tatuaggio è unico, le tecniche di rimozione devono essere personalizzate per i singoli casi.

Fra i trattamenti per la rimozione dei tatuaggi vanno ricordati:

  • Peeling chimico – Questo trattamento sfrutta l’utilizzo di sostanze chimiche che, applicate sulla pelle, producono una vescica che poi viene rimossa. Durante il trattamento si avverte un leggero pizzicore.
  • Dermoabrasione – Questo trattamento, eseguito in anestesia locale, comporta la rimozione tramite abrasione della pelle.
  • Laser: Questo trattamento è il più utilizzato, ma richiede diverse sedute prima di completare la rimozione dei tatuaggi. In media sono necessari due anni.

Nei trattamenti più invasivi per la rimozione dei tatuaggi è possibile incorrere in: comparsa di cicatrici, ipo o iper pigmentazione, infezioni post-trattamento.

Il trattamento laser per la rimozione dei tatuaggi deve essere effettuato da dermatologi o in centri di chirurgia specializzati. E’ caratterizzato da impulsi che la pelle riceve e che possono ricordare la sensazione di un pizzico. L’energia del laser è capace di frantumare le particelle di inchiostro.

Generalmente, la rimozione con il laser è più efficace per i tatuaggi di colore nero e rosso, mentre gli altri colori risultano più resistenti. E’ inoltre possibile che la rimozione non risulti completa, in quanto potrebbero insorgere resistenze dovute agli inchiostri utilizzati.

Rimozione dei tatuaggi: quali rischi?

E’ importante essere consapevoli che, dopo i trattamenti per la rimozione dei tatuaggi, possono restare cicatrici visibili o macchie della pelle temporanee. Per ridurre il rischio è importante attenersi in modo rigido alle istruzioni del medico. A tal proposito è di fondamentale importanza rivolgersi esclusivamente a personale medico esperto e autorizzato. Durante il trattamento laser il paziente dovrà utilizzare occhiali protettivi speciali. Tale trattamento, inoltre, è sconsigliato in gravidanza.

Cosa aspettarsi dopo il trattamento laser per rimuovere i tatuaggi?

Successivamente al trattamento sarà possibile provare uno o più dei seguenti effetti: gonfiore, rossore, ematomi (rari), leggero sanguinamento. Il medico consiglierà al paziente che si è sottoposto a rimozione dei tatuaggi come trattare la zona nel post-trattamento. Prima del trattamento è opportuno evitare l’utilizzo di creme autoabbronzanti o spray, prendere sole o fare lampade solari, ed è necessario tenere la pelle idratata.

Redazione Nurse Times

Seguici su:

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Tumore al seno, intelligenza artificiale predice rischio di effetti collaterali dopo chirurgia e radioterapia
CittadinoNT NewsOncologia

Rischio genetico di tumore al seno, i classici criteri non bastano. Lo studio

Un’importante analisi pubblicata su JAMA Internal Medicine getta nuova luce sulla diffusione di varianti...

CittadinoEducazione SanitariaNT News

Vaccini e autismo, Oms ribadisce: “Nessun legame causale”

“Sulla base delle evidenze disponibili, non esiste alcun legame causale tra i...

Ricerca oncologica e farmaci biomolecolari
CittadinoFarmacologiaGeriatriaNT NewsSpecializzazioni

RSA: 1 pillola su 3 viene tritata o spezzata e 1 su 4 aperta, ma nel 13% dei casi è un errore

Geriatri avvertono “Rischi di inefficacia della terapia orale per pazienti e tossicità...

CittadinoEducazione SanitariaNT News

Burnout infermieristico: quali fattori organizzativi fanno davvero la differenza?

ABSTRACT Il burnout infermieristico rappresenta una delle principali criticità dei sistemi sanitari...