Commissariare immediatamente l’ente a tutela degli infermieri, questo è quanto ha chiesto la deputata ed infermiera Stefania Mammi al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Di Maio
Il 19 febbraio Enpapi, l’Istituto di Assistenza e Previdenza a cui sono obbligatoriamente tenuti ad iscriversi gli infermieri che esercitano in modo professionale e autonomo o associato, è stato decapitato dalla Guardia di Finanza di Roma per tangenti.
In arresto il presidente e il direttore generale della cassa di previdenza e alcuni professionisti. La Guardia di Finanza, ha sequestrato somme di denaro, beni mobili e immobili per un importo di circa 350 mila euro, pari all’importo dei fatti corruttivi contestati.
“Con un’Interrogazione ho chiesto ai Ministri competenti (Economia e Finanze e Lavoro e Politiche Sociali) se abbiano proceduto a consentire l’attuazione, in tempi brevi, del commissariamento ed in caso di risposta negativa quali siano le ragioni dei mancati adempimenti.
L’ente va commissariato immediatamente e spero che i Ministri Tria e Di Maio vogliano accogliere la mia sollecitazione. Dobbiamo tutelare gli infermieri e le loro pensioni. È inaccettabile che i contributi pensionistici possano essere finiti nelle tasche di qualche mela marcia.
E’ necessario e urgente dare un segnale di forte discontinuità e, prima di eventuali nuove nomine va fatta chiarezza sulle condizioni finanziarie dell’Ente e su chi era chiamato a svolgere attività di controllo.
Mi impegno sin da ora a ostacolare qualunque tentativo di annacquare il caso e fingere che non sia successo nulla. È vergognoso che milioni di euro che gli infermieri si sono guadagnati con la loro fatica finiscano in tangenti.
In ENPAPI va ripristinata la legalità: gli infermieri devono poter tornare a fidarsi dell’ente trascinato nel fango dai suoi vertici, è necessario il commissariamento! Subito!
Casi come questi arrecano un grave danno al Paese e sono un costo per tutta la collettività. I criminali vanno cacciati da enti e istituzioni anche tutelando chi trova il coraggio di denunciare”.
Lascia un commento