I medicinali (18 confezioni di sedativi) recavano la data del 28 febbraio. L’azienda ha disposto verifiche per accertare ulteriori responsabilità.
Nel carrello delle medicine da somministrare ai pazienti del reparto di Psichiatria dell’ospedale di Partinico (Palermo) c’era un farmaco scaduto alla fine di febbraio. Lo hanno scoperto i carabinieri durante un’ispezione nel nosocomio, dove hanno trovato 18 confezioni di sedativi scaduti. Una scoperta che ha fatto scattare la denuncia per il primario dell’unità operativa, Leonardo Longo, 60 anni, e per la coordinatrice infermieristica, Patrizia Agosta, 50 anni. Motivo: somministrazione di medicinali guasti o imperfetti.
Gli esiti del blitz hanno spinto l’Azienda sanitaria provinciale a disporre accertamenti. “L’Azienda – si legge in una nota – ha avviato le verifiche e i controlli volti ad accertare la regolare procedura adottata a garanzia dei percorsi, dando mandato al responsabile del rischio clinico di procedere in tal senso. La direzione aziendale ha inoltre richiesto una dettagliata relazione ai dipartimenti coinvolti in merito ai diversi profili di responsabilità”.
L’ispezione nel reparto di Psichiatria è scattata mercoledì mattina, quando i carabinieri della compagnia di Partinico, con il supporto tecnico dei colleghi del Nas di Palermo, si sono presentati nell’unità operativa per compiere un controllo. L’attività ha portato al sequestro di 18 confezioni di sedativi scaduti lo scorso 28 febbraio, ossia 15 giorni fa. Farmaci che sarebbero stati somministrati ai pazienti anche nella stessa mattinata di mercoledì, prima del controllo igienico-sanitario dei carabinieri. Una confezione di sedativi si trovava nel carrello di terapia per essere somministrata. Gli altri farmaci scaduti sono stati invece rinvenuti in un armadietto, assieme ad altri medicinali.
Le 18 confezioni scadute sono state poste sotto sequestro. Dal Nas fanno sapere che i medicinali scaduti, una volta somministrati, potrebbero non avere più alcuno effetto, oppure potrebbero alterarsi, risultando nocivi per la salute. La data di scadenza riportata sulla confezione di un farmaco indica il termine entro il quale il produttore assicura la sua piena efficacia e sicurezza. Nella maggior parte dei casi, i medicinali hanno una durata compresa tra uno e cinque anni, ma molto dipende da come questi vengono conservati.
Una recente ricerca condotta dalla Food and Drug Administration, l’ente che regola i farmaci in America, ha evidenziato come farmaci perfettamente conservati possano essere tranquillamente assunti anche diversi mesi dopo la scadenza. Il risultato dello studio effettuato sulle scorte di medicinali inutilizzate dall’esercito americano ha dimostrato che l’88 percento dei lotti di farmaci accumulati nei magazzini rimaneva in ottime condizioni mediamente 66 mesi dopo la loro scadenza.
In passato si era verificato un altro caso di farmaci scaduti a Partinico. Gli stessi carabinieri del Nas avevano infatti sequestrato una casa di riposo abusiva per anziani non autosufficienti. In quell’occasione, però, sarebbero stati somministrati farmaci sfusi, privi di confezione originale, e quindi non identificabili per tipologia e data di scadenza. La struttura ospitava otto anziani affetti da gravi patologie, come demenza senile e altri disturbi psichici. Allora, il responsabile legale dell’attività era stato denunciato per maltrattamenti di persone, somministrazione di medicinali guasti o imperfetti e omessa comunicazione all’autorità competente delle persone alloggiate. La struttura e i farmaci rinvenuti furono sottoposti a sequestro penale.
Redazione Nurse Times
Fonte: Giornale di Sicilia
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