Ispirandosi al sistema visivo potenziato della farfalla Papilio Xuthus, un team di ricercatori dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign ha sviluppato un sensore di imaging in grado di “vedere” nella gamma UV inaccessibile agli occhi umani.
Il design del sensore utilizza fotodiodi impilati e nanocristalli di perovskite (PNC) in grado di acquisire diverse lunghezze d’onda nella gamma UV. Utilizzando le firme spettrali dei marcatori biomedici, come gli amminoacidi, questa nuova tecnologia di imaging è persino in grado di differenziare tra cellule tumorali e cellule normali con una sicurezza del 99% (video).
“Ci siamo ispirati al sistema visivo delle farfalle, che sono in grado di percepire più regioni nello spettro UV, e abbiamo progettato una fotocamera che replica tale funzionalità – afferma il professor Viktor Gruev, tra gli autori dello studio -. Lo abbiamo fatto utilizzando nuovi nanocristalli di perovskite, combinati con la tecnologia di imaging del silicio. Questa nuova tecnologia della fotocamera è in grado di rilevare più regioni UV. Ciò ci consente di differenziare le cellule cancerose da quelle sane, aprendo nuove ed entusiasmanti applicazioni, oltre la semplice salute”.
Immaginiamo di poter utilizzare questo sensore durante l’intervento chirurgico. Una delle sfide più grandi è sapere quanto tessuto rimuovere per garantire margini liberi, e un sensore di imaging di questo tipo può aiutare a facilitare il processo decisionale quando un chirurgo rimuove un tumore canceroso.
Abstract dell’articolo pubblicato su Science Advances
Redazione Nurse Times
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