Il campo proprio di attività e di responsabilità della professione infermieristica è regolato dalla legge n. 251 del 2000, dal profilo professionale (D.M. 739/1994) che delinea gli ambiti e le competenze esclusive dell’infermiere e dagli ordinamenti didattici dei corsi di laurea universitari e di formazione post-base.
L’Ordine Professionale, prima Collegio Ipasvi, istituito con la Legge n. 3 del 2018, vigila sui comportamenti professionali attraverso il rispetto del codice deontologico e contrasta l’abuso della professione infermieristica, a tutela dell’Infermiere e del Cittadino che riceve assistenza.
Il percorso di sviluppo della professione infermieristica ha stabilito che l’Infermiere è uno solo e il suo ambito specifico di azione non può essere oggetto di incursione da parte di altre figure sanitarie, se non attraverso un processo di evoluzione del ruolo e delle competenze, operato o comunque negoziato dalla ComunitàProfessionale.
La definizione dei ruoli, delle competenze e delle identità professionali in ambito sanitario, come la sociologia delle professioni ha ampiamento descritto, non è mai definitiva ma in una continua evoluzione, sfidata da nuovi bisogni di salute, modelli dell’organizzazione del lavoro e dalla trasformazione deisistemi sanitari.
Le variabili che si presentano in alcuni momenti della storia di una professione rendono mobile il suo confine professionale e quello delle altre professioni che si occupano della cura delle persone; è la storia della professione medica e di quella infermieristica.
Come afferma Tousjn nei suoi trattati, le professioni non si evolvono solo per la crescita delle conoscenze scientifiche, che rappresentano solo delle pre-condizioni; il fattore decisivo è sempre la strategia del gruppo professionale e la negoziazione con le professioni confinanti, le istituzioni sanitarie e il legislatore.
Oggi, conservare l’ambito specifico dell’infermieristica stratificandolo gerarchicamente anche su più figure subordinate, considerate ausiliarie o di supporto all’assistenza infermieristica, fermo restando il monopolio del processo assistenziale in tutte le sue declinazioni, rappresenta l’opportunità di dedicarsi alla parte più speculativa della disciplina, per aprirsi alla possibilità di approfondire o allargare le competenze e fissare nuovi confini professionali, a modello dei paesi anglosassoni.
Non abbiamo bisogno di aggiungere nuove professioni sanitarie a quelle già esistenti o figure dai profili ambigui; tuttavia il super oss e il vice infermiere, definizione semanticamente scorretta e da modificare, la cui istituzione rappresenta un rimedio all’emergenza infermieristica attuale, possono davvero diventare quella variabile nella storia professionale, che se ponderatamente governata consente di liberare forze per avviare lo sviluppo di competenze infermieristiche avanzate, dentro e fuori ai confini dell’attuale disciplina per consentire una vera accountability verso le persone assistite e una definitiva conversione dell’immagine dell’infermiere nell’opinione pubblica.
Gabriella Scrimieri
Mantecca Rosanna
Bibliografia
Tousijn W. Confini mobili: l’importanza delle strategie professionali nella divisione del lavoro sanitario. MAPS 2012; 3:6-8
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