Francesco Smeragliuolo, classe 1993, infermiere libero-professionista, è l’autore della graphic novel dal titolo Straordinarie. Storie di infermiere leggendarie, edito da Jeditore, in tutte le librerie e online dal 1° novembre. Una raccolta di dieci storie di donne straordinarie che nel mondo infermieristico e non solo hanno fatto la storia.
Francesco, raccontaci di te.
“Sono un giovane infermiere che come molti professionisti ha fatto il suo percorso lavorativo in giro per l’Italia e che oggi è conosciuto sui social come @smeraebbasta”.
Come nasce il profilo?
“Il fenomeno social ha investito anche me: i reel che realizzavo sono diventati di tendenza, creando una vera e propria rete di contatti che sono diventati anche amici. Tra questi vi è Hamilton Dollaku, publishing manager di Infermieristica Editore e ideatore del podcast “Straordinarie”. Da qui l’idea condivisa di passare dall’ascolto al fumetto”.
Come nasce la passione per il fumetto?
“Nasce da piccolissimo ed era l’unico modo per farmi stare buono, sebbene col tempo fosse sempre più chiara la mia anima di artista in una realtà fatta di numeri e posti fissi. Questa passione mi accompagna da sempre, generando Finn – un personaggio dal caratteristico naso blu – e avvicinandomi all’Accademia del Fumetto per perfezionare le abilità che già possedevo e coniugarle con il mondo infermieristico. Finn ne è stata la prova perfettamente riuscita di questo perfetto connubio”.
Straordinarie. Storie di infermiere leggendarie. Perchè straordinarie?
“Un compito bellissimo quello di ridisegnare dieci donne straordinarie, pioniere, coraggiose, che hanno fatto la storia. La particolarità è sempre quella che contraddistingue il mio personaggio: il naso blu. Tra le straordinarie non poteva mancare lei, Florence Nightingale. E poi Elvira Dàvila Ortiz, infermiera colombiana e straordinaria per la creazione della Banca del sangue nel suo Paese; Mary Breckinridge, eccezionale infermiera statunitense che usò la sua Big House come sede del Frontier Nursing Service e istituì i primi centri di assistenza per molte famiglie sui monti Appalachi. Già da queste brevi descrizioni si può evincere la straordinarietà di queste donne e molte altre raccontate”.
Qualcuno tra i commenti ti biasima di eccedere sui social.
“I miei reel così come i miei disegni sono intrisi di verità, di ironia e ilarità. I miei interventi hanno proprio l’intento di raccontare lo spaccato quotidiano in cui ciascun professionista si può riconoscere. La potenza social, secondo me, si genera proprio attraverso queste leggerezza e ironia tanto cercate e realizzate. Mischiare questi ingredienti in video non radia la professionalità che rispetto, assolvo e sono in corsia”.
Possiamo definirlo anche un modo per raccontare chi è l’infermiere-persona?
“L’infermiere nella sua attualità è proprio questo: è composto di umanità, empatia e di un mondo al di fuori della corsia. Raccontarlo attraverso un personaggio con intrepida ironia è ciò a cui mi sento chiamato, con il fumetto e in video brevi e impattanti”.
Anna Arnone
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