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Spray nasale contro il Covid: al via i primi test sull’uomo

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Spray nasale contro il Covid: al via i primi test sull’uomo
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Uno spray nasale anti Covid che elimina il Sars-Cov-2 in meno di un minuto senza irritare le mucose di naso e gola è in fase di sperimentazione sull’uomo all’Irccs ospedale San Martino di Genova. La sperimentazione intende verificare la sicurezza e l’efficacia dello spray (AOS2020), inalato nelle due narici per 3/5 volte al giorno, nel ridurre la carica virale nelle alte vie respiratorie.

Lo studio clinico è condotto dall’Unità di Igiene del policlinico genovese e coordinato da Giancarlo Icardi, arruolerà un totale di 57 pazienti contagiati Covid-19, positivi al tampone e con sintomi lievi.

Lo spray nasale contro il Covid è una soluzione acquosa di lavaggio che contiene acido ipocloroso allo 0,005%, una sostanza antimicrobica prodotta anche dalle cellule del nostro sistema immunitario, resa stabile e pura e quindi inalabile grazie a una nanotecnologia ideata e sviluppata da un team di italiani dell’azienda italo-svizzera Apr Applied Pharma Research s.a., che ha brevettato l’innovazione tecnologica (Tehclo). I risultati dei test preliminari hanno dimostrato che lo spray nasale a base di acido ipocloroso elimina il Sars-Cov-2 in meno di un minuto senza irritare le mucose di naso e gola. Lo spray nasale contro il Covid, che sarà prodotto in Italia, in futuro potrebbe rivelarsi anche un ulteriore protezione per prevenire la diffusione del contagio soprattutto in ambienti ad alto rischio come mezzi pubblici o scuole.

La nuova tecnologia è stata ideata e sviluppata dal team formato da Paolo Galfetti, Roberto De Noni e Giorgio Reiner, dell’azienda italo-svizzera Apr. Prodotti simili derivanti dalla stessa tecnologia sono già stati certificati come dispositivi medici di classe 3, e sono già ampiamente utilizzati da diversi anni anche in Italia, Stati Uniti e Inghilterra, con altre indicazioni. Diversi test di sicurezza in vitro e in vivo sono stati condotti in questi anni dall’azienda, in aggiunta alla pratica clinica sull’uomo, confermando un ottimo profilo di sicurezza della soluzione in diversi tessuti umani e una citotossicità fino a 20 volte inferiore rispetto ad altre soluzioni antimicrobiche in commercio.

“Diminuire la quantità di virus presente nel naso, sia grazie all’effetto meccanico del lavaggio sia attraverso l’efficacia antimicrobica dell’acido ipocloroso, potrebbe ridurre la contagiosità dei pazienti, prevenire l’insorgenza di sintomi più gravi e migliorare il decorso della malattia nella fase iniziale, riducendo anche la probabilità di trasmissione del virus anche ad altri soggetti” ha detto Giancarlo Icardi, dell’Unità di Igiene del San Martino di Genova, responsabile della sperimentazione.

Fonte: tagmedicina.it

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