La misura fa parte della più complessa riforma, approvata dal Congresso a Madrid, sulla salute sessuale e riproduttiva e sull’interruzione volontaria di gravidanza.
In Spagna il Congresso ha approvato uno specifico congedo dal lavoro di tre giorni al mese per le donne che hanno mestruazioni dolorose e invalidanti. Il provvedimento stabilisce che, fin dal primo giorno, il congedo sia interamente finanziato dallo Stato, e non dall’azienda. Per usufruirne sarà necessario un certificato medico, ma non è prevista una durata massima.
La normativa prevede inoltre un congedo pre-parto a partire dalla 39esima settimana di gestazione, compatibile con il successivo congedo di maternità, e qualifica lo sfruttamento riproduttivo, l’aborto e la gravidanza forzati, la sterilizzazione forzata e la contraccezione forzata come “violenza contro le donne”. Rende poi obbligatoria l’educazione sessuale e introduce la distribuzione gratuita di contraccettivi nei centri educativi e nelle carceri.
È stata poi decisa la distribuzione gratuita di prodotti per l’igiene mestruale (assorbenti) in scuole, carceri, centri femminili, centri civici, centri sociali o enti pubblici. Non solo. Il testo prevede che anche le donne con disabilità possano interrompere volontariamente la gravidanza, senza il consenso dei tutori legali. La pillola del giorno dopo, poi, sarà gratuita nei centri sanitari e disponibile in tutte le farmacie. Infine si riconosce il diritto alle donne che si sottopongono all’aborto a un periodo di congedo per malattia durante la convalescenza.
Un’autentica rivoluzione per le donne lavoratrici, insomma, salutata con favore da molti movimenti femministi, sebbene non siano mancate pesanti critiche. C’è infatti chi afferma che il riconoscimento del congedo mestruale possa addirittura trasformarsi in un boomerang per le interessate.
Redazione Nurse Times
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