Sofia, la neonata di appena un giorno rapita ieri nella clinica del Sacro Cuore di Cosenza, è stata ritrovata in un appartamento di Castrolibero, centro alle porte del capoluogo. A indicare il luogo sarebbero stati i due rapitori, fermati invece a Rende. Si tratta di Rosa Vespa, 51enne di Cosenza, e Aqua Moses, 43enne di origini senegalesi.
Secondo fonti investigative, all’arrivo delle forze dell’ordine nell’appartamento della coppia erano in corso festeggiamenti, con tanto di banchetto, per la nascita di un bambino. I parenti presenti in casa sarebbero stati ignari del rapimento.
Pare che la donna fosse ossessionata dal desiderio di avere un figlio. Avrebbe perciò simulato per nove mesi la gravidanza, raccontando ai famigliari di essere in attesa di un maschietto e di essere stata trattenuta nella clinica alcuni giorni in più per accertamenti. Tutto era organizzato nei dettagli: Sofia era stata vestita di azzurro, come se fosse di sesso maschile.
Nelle ultime ore erano diventati virali le immagini delle telecamere di videosorveglianza che riprendevano un uomo di colore mentre prelevava la piccola dalla carrozzina, insieme a una donna che si sarebbe spacciata per infermiera. I due sarebbero stati riconosciuti prima da alcuni cittadini e poi fermati dai poliziotti, allertati dalle segnalazioni.
Stando alla ricostruzione effettuata dalla Polizia di Stato, la finta infermiera, con la scusa di dover portare Sofia dal pediatra, l’avrebbe prelevata dalla stanza nella quale si trovava insieme alla madre e alle nonne. Le telecamere interne della clinica immortalerebbero i rapitori nell’atto di allontanarsi con la neonata in braccio, dopo aver provato invano a posizionarla in un ovetto. In seguito si sarebbero dileguati a bordo di un’Alfa 147. In poche ore è comunque arrivato il lieto fine per i genitori e gli altri famigliari, comprensibilmente disperati.
“L’episodio si è verificato durante l’orario delle visite. I due sono riusciti a entrare dichiarando di essere venuti a trovare dei parenti – ha dichiarato Saverio Greco, legale rappresentante del gruppo IGreco, proprietario della clinica -. Per fortuna il sistema di videosorveglianza ha funzionato, consentendo alle forze dell’ordine di rintracciare i responsabili in tempi rapidi. In clinica entrano i parenti dei bambini per portare dolci, e regali e noi non chiediamo i documenti a tutti. Anzi, spesso veniamo accusati di essere troppo fiscali nei controlli. È stata una giornata difficile. Quanto accaduto ci farà ripensare il sistema con cui gestire gli ingressi d’ora in avanti”.
Alla fine Sofia è tornata tra le braccia della vera madre. Nel video pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate si vede il suo arrivo a bordo di un’ambulanza che si fa largo tra una folla festante. GUARDA IL VIDEO
Redazione Nurse Times
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