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Approvazione definitiva dl sicurezza medici e infermieri

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Approvazione definitiva dl sicurezza medici e infermieri
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“Da oggi c’è una Legge che difende con più forza da ogni forma di aggressione i professionisti sanitari e il loro lavoro” ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. Di tutte le aggressioni (secondo l’Inail) il 46% sono a infermieri e il 6% a medici (gli infermieri sono i primi a intercettare i malati al triage, a domicilio ecc. e quindi quelli più soggetti). Arriva il via libera definitivo del Senato, all’unanimità, al Ddl sulla sicurezza di medici e infermieri e operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni.

Il provvedimento, incardinato nella mattinata con la relazione della senatrice Paola Boldrini (Pd), è legge.

“L’approvazione definitiva del disegno di legge sulla sicurezza dei medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari rappresenta un importante traguardo, che ha unito Governo, Parlamento e mondo della sanità. Gli episodi di violenza e le aggressioni a chi lavora negli ospedali e negli studi sono inaccettabili. Ci prendiamo cura di chi si prende cura di noi” ha commentato, infine, Speranza.

“Il via libera definitivo del Parlamento alla legge contro la violenza sugli operatori sanitari rappresenta un doppio segnale di civiltà: il primo verso i cittadini che sanno di poter contare su professionisti concentrati sui loro problemi e non sulla difesa da attacchi che non hanno ragion d’essere; il secondo verso gli operatori che ora hanno una forma di tutela in più per un lavoro che fino a ieri nella pandemia li ha fatti definire ‘eroi’, ma che già oggi comincia a essere al centro di nuove violenze”. Commenta così  Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, il via libera alla legge sulla sicurezza degli operatori sanitari.

“La FNOPI ha da sempre richiesto tolleranza zero verso la violenza e un inasprimento delle pene, ma non solo”.

“Per la nostra Federazione è estremamente positivo ad esempio che si sia voluto mettere ancora di più in rilievo il ruolo dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, una richiesta specifica fatta a suo tempo dalla FNOPI e che, oltre a essere istituito presso il ministero della Salute nostro ministero vigilante, dovrà essere costituito, per la sua metà, da rappresentanti donne: tra gli infermieri il 78% circa è donna e abbiamo sempre sottolineato la duplice rilevanza che il Ddl contro la violenza riveste sia per i suoi contenuti in se, sia per il fatto che la violenza è indirizzata quasi sempre in modo maggiore proprio verso le donne”.

“ Bene anche – prosegue la presidente FNOPI – l’aggravio delle pene per lesioni gravi o gravissime  che ora vale non più solo per le aggressioni a danno del personale sanitario o socio-sanitario, ma anche a danno di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso”.

“Un aspetto per noi importante – conclude Mangiacavalli – è l’istituzione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, che ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza a una cultura che condanni ogni forma di violenza.  È essenziale la maggiore informazione e formazione perché siano denunciate da tutti e in modo chiaro le azioni di ricatto e le persecuzioni nell’ambiente di lavoro rispetto alla posizione e ai compiti svolti ed è una delle richieste da noi portate avanti. Ed è fondamentale far sapere alle persone cosa significa la violenza sugli operatori sanitari e che ad assisterli è l’équipe. Anche rispetto all’assistenza domiciliare, altro terreno di rischio per la violenza sugli operatori, spesso modelli organizzativi sono decisi da pochi mentre il sistema di rischio clinico deve avere modalità diffuse, interconnesse e condivise da tutti”.

Redazione Nurse Times

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